L’occhio della tigre. Spiritato, incazzato, posseduto, una belva feroce, matto come un cavallo del Palio di Siena, è Totò Schillaci, eroe vero del Mondiale di Italia ’90, che non abbiamo vinto, ma che ha consacrato nei nostri cuori la figura di questo attaccante basso di statura, velocissimo e rapinoso, che quando segna si trasfigura, è incontenibile. Eppure prima del mondiale nessuno ci avrebbe scommesso una lira. E invece lui ci ha fatto sognare come pochi.