Salve, sono sempre io, quello che qualche mese fa, su queste frequenze, candidamente ammetteva che dell’Expo 2015 non c’aveva capito niente. Bene, sono passati un po’ di mesi e siamo arrivati praticamente alle ultime due settimane di preparativi: venerdì primo maggio finalmente questa immensa macchina organizzativa rivelerà la sua vera potenza aprendo i battenti ed accogliendo le migliaia di persone che si riverseranno nei padiglioni per gustare le specialità gastronomiche, assistere ai dibattiti e agli spettacoli o semplicemente per fare presenza.
Ma in tutti questi mesi, non è che le cose siano andate precisamente lisce. Dai rendering degli ambienti espositivi, fatti talmente male da generare centinaia di meme, ai vari fallimenti comunicativi in inglese maccheronico tipo questo:
Per non parlare della maggior parte dei cantieri in ritardo, come descritto in questo articolo di marzo uscito su Wired:
Ma la ciliegina sulla torta è l’immagine che in questi giorni fa il giro delle bacheche Facebook di tutta Italia, questa:
Un cartello recante la scritta TOSCANA – I Borghi più belli d’Italia abbellito da un’immagine raffigurante la nostra bella penisola suddivisa per regioni, con evidenziata l’Emilia Romagna e la didascalia che insiste: Toscana. Sul serio, amici di Expo, siete sicuri che vada tutto bene? Ho letto che è l’errore di un grafico di Eataly, che evidentemente deve aver ripetuto la seconda elementare fino all’età della patente, ma insomma, temo lo sappiano anche i muri che la Toscana si affaccia sul Tirreno. Anche noi che scriviamo, spesso commettiamo degli errori perché magari siamo talmente eccitati nel dare una notizia che ci scordiamo di controllare a modo la fonte. Non dovrebbe capitare ma capita, anche alle testate più blasonate. Quindi, personalmente, voglio vivere in un mondo in cui queste immagini sono scherzi ben organizzati ad uso e consumo di noi che ci caschiamo. Sembra però che il direttore del club “I Borghi più belli d’Italia” abbia confermato la veridicità della foto, attribuendo la colpa al grafico asino e chiaramente scrollandosi di dosso ogni responsabilità. No, Umberto Forte, presidente dei Borghi, così non va. Nella filiera che va dal grafico che fa la cazzata al suo superiore che ne avalla l’opera, agli operai che impacchettano l’opera, agli altri addetti che spacchettano l’opera e la installano, ai capi cantiere, ai suoi dipendenti, ai capi del personale, fino ad arrivare a lei e a coloro che le hanno affittato lo spazio espositivo, nessuno si è reso conto che quella era l’Emilia Romagna? Cos’è, un film di Groucho Marx? Oppure stiamo parlando dell’evento che in linea del tutto teorica deve far circolare il buon nome dell’Italia nel mondo, dovrebbe far ripartire l’import-export, dovrebbe dare occupazione e far girare l’economia? Guarda il caso, quando c’è da parlare di un fallimento, l’errore è sempre dello stagista, del giovane, del grafico a tempo determinato. È mai possibile che nessuno dei superiori si debba assumere la minima colpa, semplicemente ammettendo: “Cazzata mia, scusate.” Mica che debbano volare le teste o i posti di lavoro, capita di sbagliare, ma qui sembra la fiera del fail, più che l’Expo della vita. Un po’ più d’impegno, qualche ripasso in geografia e in inglese e ci siamo, forza.