La festa è finita. L’Epifania ha portato via tutti i bagordi, le abbuffate, le bevute stratosferiche, le notti in cui non vai mai a dormire, i pomeriggi in cui ti riprendi dalle suddette notti dormendo. Insomma, è tornata la routine, di mercoledì mattina, che te nemmeno te l’aspettavi.
Sei tornato al tuo lavoro dopo le vacanze di Natale e oggi hai un sonno che non ti reggi in piedi. Stai lavorando con lo sguardo delle mucche che vedono passare il treno. Placido, acquoso, dormiente. Ti senti come Homer Simpson mentre dorme durante il codice rosso di pericolo alla centrale nucleare.
Rimpiangi di non essere nato in Giappone, lì sì che sono avanti, infatti la pennichella sul posto di lavoro è contemplata, addirittura incoraggiata dalle aziende, consce del fatto che dopo il riposino, il dipendente lavorerà di più. Ma tu stai in Italia e se ti beccano a dormire al lavoro sei passibile di licenziamento (anche se potresti salvarti in Cassazione, ma ormai il danno è fatto).
Ecco un bel po’ di persone che oggi hanno lo stesso sonno che hai tu e che proprio non ce la fanno a tenere gli occhi aperti:
Dai, un minuto solo.
Il cantiere tanto mica si sposta.
Così il capo non mi vedrà dormire. Comodo, tra l’altro.
Il mio cartonato ti farà il culo se provi a rubare.
Studiavo così forte che i miei amici mi hanno cambiato pettinatura.
Nessuno mi sgamerà mai con questo trucco nuovo nuovo.
Amo talmente il mio lavoro che ho voglia di abbracciare le scartoffie.
Scusate ma io sono un genio e mi merito la pennichella.
Ero sicuro che ci fosse una macchia sulla scrivania, meglio controllare da vicino.
Penso intensamente all’ordine del giorno.
Mi concentro sul discorso presidenziale.
La mia specialità è scrivere col mento.
Fortunatamente ho un lavoro che mi consente di potermi addormentare in servizio senza alcun pericolo.
Così possiamo mantenere una certa sincronia sul lavoro.
Trovare la posizione ottimale è già metà del lavoro.
Avete il poster dei nostri amici in pausa pranzo?
Security. Andate tranquilli.
Capo, così ci sgamano.