Perché le nostre case sono piene di trapani, seghe e altri strumenti che usiamo poche volte all’anno? Perché non possiamo prendere in prestito e condividere questi oggetti con amici e vicini come succedeva in passato tra le famiglie contadine? Gli oggetti che compriamo e che alla fine utilizziamo per pochissime volte sono tantissimi, ed è proprio per questo motivo che sono nate le Tool library.
Rispondere alla domanda cosa sono le tool library è molto semplice: sono come delle biblioteche, ma al posto dei libri si possono prendere oggetti in prestito.
Ma perché prendere oggetti in prestito quando si possono semplicemente comprare?
La nascita delle tool library
Quando vogliamo costruire, aggiustare qualcosa o cucinare un piatto per il quale servono degli strumenti particolari, molto spesso il nostro primo impulso è quello di acquistare lo strumento di cui abbiamo bisogno. È la soluzione più saggia e conveniente che potrebbe venirci in mente? Non proprio. Anzi, molto spesso si rivela anche essere la soluzione più costosa. Tutti noi spendiamo soldi per comprare oggetti che magari usiamo per poche ore l’anno e che in molti casi sono destinati a rimanere inutilizzati dentro ripostigli, cantine, mobili o ogni altro anfratto della nostra casa.
Partendo da questa semplice riflessione, nel 1943, quando la produzione industriale iniziava a perdere colpi a causa della seconda guerra mondiale, in Michigan nasceva il primo prototipo di tool library: un modello di business basato sull’economia circolare che permetteva alle persone di prendere in affitto oggetti invece di acquistarli. Nel corso degli anni questo modello si è diffuso sempre di più, prima negli Stati Uniti e poi in Europa, dimostrando di essere un servizio estremamente utile per moltissime persone.
Come funzionano le tool Library
Le Tool library sono delle biblioteche che permettono di prendere in prestito non libri ma oggetti, oggetti di cui abbiamo bisogno solo in pochissime occasioni e che diventano un patrimonio condiviso a disposizione di un’intera comunità. Si tratta di strumenti utili in molte azioni domestiche poco frequenti, come lavori di manutenzione, di bricolage o per la sistemazione del giardino… si trova di tutto.
Basta iscriversi alla Tool Library della propria città, mettere in condivisione un proprio oggetto o pagare una piccola quota, prendere un oggetto in prestito e riconsegnarlo intatto una volta che lo scopo per cui serviva viene soddisfatto. Basandosi su un principio di condivisione e prestito, ovviamente la qualità del servizio offerto dalle tool library dipende dalla solidarietà ed educazione delle persone che ne usufruiscono: più persone condividono oggetti maggiori oggetti si possono trovare, inoltre la loro qualità dipende da cosa le persone decidono di condividere e da come vengono trattati gli oggetti una volta che vengono presi in prestito.
Le tool library sono ideali per chi desidera risparmiare, per chi ha a cuore la salvaguardia del pianeta o per chi vuole risparmiare spazio nella propria casa ed evitare di riempire le discariche con oggetti inutilizzati. Non solo permettono di risparmiare soldi e di trattenersi dal fare uno shopping compulsivo, ma si presentano anche come alternativa sostenibile alla voglia continua di acquisti inutili contribuendo, in parte, a ridurre l’impatto ambientale delle aziende.
Le tool library in Italia
La domanda che sorge spontanea a questo punto è: “In Italia, esistono le Tool library?”
Si, ma ce ne sono solo 4, a Bologna, Firenze, Palermo e Ravenna. Se abitate in una di queste città non vi resta che andare a curiosare.
Leila – Bologna
Leila è la biblioteca degli oggetti di Bologna. Iscrivendosi (gratuitamente) a una delle biblioteche della città, si ottiene anche la tessera per Leila, con la quale si possono prendere in prestito gli oggetti gratuitamente.
Altro elemento indispensabile per prendere in prestito qualcosa è portare almeno un oggetto in condivisione (che non sia di uso quotidiano tipo posate e bicchieri), poiché la biblioteca funziona grazie alle donazioni delle persone.
Tra gli oggetti del catalogo si trovano utensili per la cucina, attrezzi per il giardinaggio o per la pulizia della casa, giochi da tavolo, oggetti utili per fare sport e persino per il campeggio.
Oggettoteca – Firenze
Dopo il successo in Austria, Germania e Bologna, anche a Firenze è nata l’idea di aprire una Tool library, l’Oggettoteca, la cui conduzione è stata affidata a giovani con diverse abilità o in situazioni di fragilità sociale.
Come tutte le tool library, anche l’Oggettoteca nasce come progetto di inclusione sociale e welfare di comunità, e si fonda sull’idea di condivisione e di prestito di oggetti. Solo una volta condivisi gli oggetti che desiderate, potrete iniziare a prendere in prestito gli oggetti di cui avete bisogno.
Zero – Palermo
Anche a Palermo si trova una Tool library, Zero, un altro esempio perfettamente funzionante di biblioteca degli oggetti.
Zero non solo permette di prendere in prestito gli oggetti, ma di imparare anche tecniche di autorecupero e manutenzione per diventare il più possibile autosufficienti.
Per accedere al prestito degli oggetti è sufficiente iscriversi e pagare una quota annuale di 10€ oppure condividere oggetti, competenze o tempo. Una volta fatta la richiesta dell’oggetto lo si può ritirare e riconsegnarlo poi nei tempi prestabiliti.
Tool Library – Ravenna
Tool Library nasce a Ravenna con l’obiettivo di mettere a disposizione oggetti per la cittadinanza, per consentire alle persone di risparmiare, ma anche ridurre i consumi e avere una ricaduta positiva sull’ambiente.
All’interno del catalogo della Tool Library di Ravenna si possono trovare oggetti adatti per il fai da te, il giardinaggio e l’organizzazione di feste ed eventi. Gli oggetti possono essere prenotati per un giorno o una settimana, ma solo se si è associati a Villaggio Globale, e come in tutte le biblioteche è importantissimo che ritornino integri e non distrutti.