Cosa succede a cominciare ad andare in palestra da zero, pesando 130 kg? Ecco la mia storia: questi sono i miei 4 mesi di palestra dal punto di vista del ciccione che non si è mai mosso una volta in vita sua. Questo è il punto di vista che ho offerto perché sento che non è decentemente rappresentato, e credetemi, ho passato molto tempo a cercare di informarmi online, ma la quasi totalità di informazioni/guide/tutorial sull’argomento fitness non tengono mai conto del limitato numero di movimenti che una persona non in forma è in grado di fare.
Sì signor SuperCulturista, lo vedo che battere le mani mentre si fanno le flessioni è molto figo: ma io ho il fiatone a fare il singolo piano di scale che mi separa dal frigo, al momento. Preferisco andare per gradi. Ed è quello che ho fatto.
Premessa: non sono NESSUNO di autorevole sull’argomento fitness. Sono solo uno sconosciuto online che sta per raccontare cosa è successo dentro e fuori me da quando ho messo piede nello spaventoso mondo del fitness: non offro verità assolute, consigli professionali o discorsi motivazionali, quella che voglio raccontarvi è solo la mia esperienza personale.
Mi chiamo Luca, ho 36 anni e sono obeso dalla prima infanzia. Altezza: 1.74 cm, peso intorno ai 135-140kg, al mio “top”, 129.6 alla partenza dei miei 4 mesi di palestra. Ho sempre mangiato molto e mi sono mosso poco o nulla, ho sempre svolto lavori sedentari e non ho mai avuto nessun hobby che richiedesse movimento fisico.
Mai avuto grossi problemi circa il mio aspetto, sul quale sono il primo a scherzare: sono il classico gioviale “Ciccio”, come ogni Ciccio che esiste in qualsiasi gruppo di amici in qualunque parte del mondo.
Vivo a Londra da 3 anni, ho smesso di fumare di punto in bianco circa 2 anni fa (dopo 16 anni di 1-2 pacchetti al giorno) e non amo la verdura. Mi piacciono le giornate piovose quando si può stare in pigiama a poltrire, e non sono decisamente il modello palestrato che ti aspetti scrivere un articolo sull’argomento fitness.
Ho iniziato a muovermi e mangiare meglio per un semplice motivo: volevo sentirmi meglio. Non lo faccio per dimagrire (anche se è il più visibile “effetto collaterale”) e non lo faccio per battere dei record, non lo faccio perché l’ho visto in TV. Come è partito il tutto? Un giorno ho semplicemente incominciato a passeggiare: semplicemente a passeggiare. Gli effetti positivi sul mio corpo si son fatti sentire dopo solo qualche giorno. Questo ha creato un effetto palla di neve, volevo di più, volevo sentirmi ancora meglio, e tutt’ora è rimasta quella la mia spinta principale.
La prima settimana in palestra? È stata veramente dura, sia dal punto di vista fisico che emotivo. Affronti una vita di preconcetti e ti esponi direttamente al giudizio di 20-50 persone intorno a te che fissano solo quello che fai e sono super fit e sanno esattamente cosa fare, mentre tu sei lì a fallire anche i più semplici movimenti.
O perlomeno questo è il messaggio distorto che il cervello mi passava durante la prima settimana in palestra. Di certo non aiutava la palestra che frequentavo, affollata da un’altissima percentuale di persone in gran forma, chi era semplicemente atletico, chi direttamente body builder. Spesso ero l’unico sovrappeso a vista d’occhio.
Ma è bastato veramente poco tempo per notare che tutti quelli che erano intorno a me erano lì per loro stessi e basta, gli importava poco o nulla della mia esistenza. Dopo qualche mese la palestra è addirittura diventato il posto dove riesco a stare un po’ “da solo” e spegnere per due ore tutte le routine sociali che mi porto appresso dalla giornata di lavoro. Tutta la difficoltà mentale iniziale, del sottoporsi al giudizio altrui, è diventata di fatto inesistente, è svanita.
Parlando invece dell’effetto sul fisico della prima settimana… non c’è molto da dire. Le prime 2-3 sedute mi hanno fatto perdere il sonno da quanto i muscoli mi facevano male, e ho iniziato al livello minimo su tutte le macchine che ho usato. I dolori però sono andati via presto e a distanza di mesi ormai non sento più quasi nulla.
In breve: iniziare a muoversi non è affatto una bella esperienza. Ma ne vale la pena, e me ne son reso conto molto presto. I risultati reali si sentono presto e fanno molto piacere. Parlo di piccole cose come fare le scale senza fiatone, oppure accorgersi che hai un miglior controllo dei movimenti al lavoro, o che stai seduto durante le 8 ore alla scrivania senza avere la schiena dolorante alla fine del turno.
Tre scelte mi hanno tenuto costante in questi mesi. Primo, la scelta di fare quello che mi piace. Dopo che il personale mi ha mostrato come usare le attrezzature ho dovuto fare la prima grande scelta: cosa faccio? Pesi o cardio? Buon senso dice che cardio è la scelta migliore per chi ha come obiettivo la perdita di peso.
Ma il mio obiettivo non è quello! Sono qui per stare meglio e non ho intenzione di forzarmi a fare cose che non mi piacciono. Quindi le mie prime due settimane sono state un provare tutto il provabile, cercando di capire cosa mi piace fare. Pesi o cardio? Ora faccio entrambi.
Ok, cardio è ancora un “dovere” ed è noioso, ma rappresenta solo il 10-15% del tempo che passo in palestra, e comunque il tempo passa veloce guardandomi serie TV mentre sudo. Niente come l’illogicità del Capitano Kirk per darti adrenalina.
Secondo, il tenere traccia dei miei progressi. Il che vuol dire scrivere quanto alzo, per quante volte, e così via. L’effetto di fare piccoli e costanti miglioramenti è fantastico, e i numeri messi nero su bianco sono il mezzo col quale controllare questi progressi.
Terzo, dopo poco ho iniziato a mangiare meglio. Non sono sotto nessuna dieta – che non posso soffrire, il mio cervello non funziona col genere di rigidità che accompagna molte diete – ho semplicemente iniziato a passi molto piccoli a migliorare la qualità di ciò che mangio, gradualmente.
All’inizio eliminavo qualcosa di non buono (come le pizze surgelate che mi facevo fin troppo spesso) e col passare del tempo ho iniziato ad introdurre le mie odiate verdure, ma anche qui come sopra ho tenuto solo ciò che mi piace. Non faccio sforzi. Sono tuttora nel processo di provare nuove cose in cucina, a volte sono sorpreso (stir fry di verdure con pollo? Yes please!), a volte disprezzo violentemente qualcosa e faccio solenne voto di non vederlo mai più nel mio frigo (melanzane maledette!).
Mi piace mangiare e mangio ciò che mi piace. I risultati ci sono e quindi sono felice così. Sicuramente il mio metodo poco professionale non sarà efficiente come una solida dieta e un preciso programma di training, ma sono sicuro che non sarei durato la seconda settimana facendo qualcosa che non mi piace.
Oggi peso 116.8 kg, quasi 13 kg in meno di quando ho iniziato a muovermi, 4 mesi fa. E questo è solo uno sterile numero che non racconta una storia e non rende l’idea di quando siano radicali i cambiamenti avvenuti. Mi spiego meglio.
Adesso mi sento FORTE, agile, veloce e resistente come non lo son mai stato. Faccio movimenti che non ero in grado di fare prima. Molti movimenti quotidiani, a casa e al lavoro, sono diventati estremamente semplici. E la situazione migliora di settimana in settimana. Mentre il mese scorso mi dicevo “wow, non sono mai stato meglio prima!”, ora mi guardo indietro e mi accorgo che mi sento più prestante di quello specifico momento. Anche se a occhio nudo sono solamente un altro dei tanti “Ciccio” che incontri per strada.
I cambiamenti sono avvenuti anche in testa. Difficoltà personali negli ultimi anni mi hanno portato in una posizione in cui mi trovo a vagliare una lunga lista di insuccessi. Durante il processo di sfangarsi di dosso tutti i pensieri negativi legati a passati insuccessi, ha fatto molto bene iniziare un processo parallelo di avere costanti piccoli successi tutti i giorni.
Certo, alzare 2kg in più sulla leg press non cancella i brutti ricordi, ma è l’assetto mentale di fare qualcosa di buono che ha un impatto positivo in altri aspetti della vita che non centrano per nulla col mio livello di fitness.
In conclusione? Spero di non suonare come un fanatico religioso, come alcuni youtuber “convertiti” al fitness mi sembrano, perché io non lo sono. Figuriamoci, stamattina mi sono sparato un muffin al triplo cioccolato senza il minimo di rimorso. La mia storia e il mio messaggio sono che il couch potato come me e il fisicato tipo alla John Cena sono solo i due estremi della scala, e purtroppo sono spesso gli unici due punti di vista rappresentati nei media.
Ma in mezzo ci sono tutte le sfumature di gente vera, normalissima, che fa il viaggio a modo proprio, e che anche in poco tempo può ottenere risultati. E i risultati danno fiducia, fanno un gran bene.
Non fatevi spaventare dai super palestrati: si possono ottenere risultati veri, tangibili, senza diventare degli ossessionati. Partire in piccolo, per gradi: e vedrete pian piano quanto migliora la vita. È l’unico consiglio che vi posso dare.