Society
di Lorenzo Mannella 24 Novembre 2015

Come trovare lavoro oggi in Italia

Una mini guida per avventurarsi nel mondo (prima) del lavoro

quarto_stato Agoerre - Un murales dello street artist GecArt

 

Vivi in Italia e stai cercando lavoro. Buona fortuna. La cosa più facile da fare è arrendersi subito, ma poi decidi di ignorare quello che dicono i dati ISTAT sulla disoccupazione giovanile (nel 2014 ha toccato quasi il 43 per cento) e cerchi di fare qualcosa. Qualsiasi cosa. Per esempio, accendi il computer e fai una domanda secca su Reddit: come si trova lavoro in Italia?

Di risposte ne trovi molte. Ci sono persone che ti raccontano come hanno inventato un lavoro dove non esisteva, altri ti consigliano di espatriare. Facciamo che per adesso non hai voglia di fare i bagagli e cercare fortuna fuori dal paese. Questi, secondo noi, sono i passi fondamentali per trovare un lavoro in Italia.

1. Monitora i siti di annunci. Il lavoro esiste, ma lo stanno cercando in molti. Se tu sei il primo a rispondere a un’offerta di lavoro è più probabile che ti considerino. Il piano d’azione per essere sempre in testa lo ha suggerito l’user Quirite: “il mio metodo è molto semplice. Io monitoro le sezioni dedicate al lavoro di Porta Portese, Kijiji e subito.it – tutte e tre contemporaneamente. Appena pubblicano un’offerta mando il mio CV: offerta, CV, offerta, CV… ormai è un riflesso pavloviano.

2. Il CV su misura. La strategia di Quirite ha i suoi pregi, ma se stai rispondendo a un annuncio di lavoro che richiede competenze particolari sarebbe meglio spendere un po’ del tuo tempo per rivedere il curriculum. Metti in rilievo le esperienze che hanno a che fare con il profilo ricercato dall’azienda e riscrivi due righe di presentazione per fare colpo. È un lavoraccio, ma se vuoi spiccare lo devi fare.

3. Sfrutta i social network. È il 2015 e molte aziende ti giudicheranno in base alla tua presenza online. Cura il tuo profilo LinkedIn, cerca collegamenti professionali, segui le aziende che ti interessano e monitora le offerte di lavoro. Sembra un consiglio banale, ma cercare lavoro sui social ti fa risparmiare un mucchio di tempo. Ecco, dare una ritoccatina anche al profilo Facebook non farebbe male.

4. Le agenzie interinali. Cercare lavoro attraverso intermediari è conveniente se stai puntando a settori ben precisi: informatica, energia e manutenzione. Sì c’è molto ricambio, ma devi anche tenere conto che le agenzie applicano delle trattenute sulla busta paga. A lungo andare, dovrete cercare di sganciarvi e trovare qualcosa di meglio.

 

 

5. Il mondo dei freelance. Se ti senti invincibile puoi aprire la partita IVA e lanciarti nel mondo dei liberi professionisti. È un campo minato, ma se hai voglia di metterti in gioco è il modo migliore per costruirsi un lavoro da zero e affrontare il sistema italiano. Puoi anche cercare nuovi clienti su piattaforme internazionali come Upwork, ma la competizione è molto più accesa. La cosa più importante di tutte è questa: quando vi buttate in un settore lavorativo, iniziate a leggere le testimonianze di chi già ci lavora. E tenetevi forte.

6. Impara le cose giuste. Viviamo nell’era di internet, forse è il caso che tu sappia gestire un sito web e masticare un po’ di linguaggi di programmazione. Forse non sarà mai il tuo forte, ma WordPress, HTML e CSS sono l’Office di oggi. Fatti un giro su Codecademy, iscriviti ai corsi online che trovi su EdX, Coursersa, OilProject e piattaforme simili. Non ti fermare mai.

7. Sfrutta le tue conoscenze. Chiedere aiuto a chi conosci non significa farsi raccomandare, ma tirare fuori il meglio dalla tua rete. L’Italia è un paese che va a due velocità: ci sono aziende che investono molto sugli annunci di lavoro e reclutamento online; molte altre invece si fidano solo del vecchio passaparola. Cerca i contatti giusti e non avere paura di farti conoscere.

8. Non ti abbattere. Riceverai molti “no, grazie”, “le faremo sapere” e “mio nipote farebbe lo stesso lavoro per 50 euro”. Incassa i colpi e non smettere mai di cercare. Il lavoro assume tante forme – servizio civile, stage, voucher – ma non sempre è un “lavoro” vero. A volte in cambio dello stipendio ti offriranno solo “contatti, visibilità e opportunità di crescita.” Tu chiedi di essere pagato in euro, sempre.

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