Inauguriamo una nuova rubrica dedicata ai film che fanno ridere. Non ci riferiamo però a Chaplin, i Monty Python, o ai grandi classici che hanno cambiato la storia della comicità mondiale, ma a tutte quelle pellicole così assurde che mai nessuno giudicherà geniali, ma che, a loro modo, meritano ugualmente un riconoscimento.
Non è importante trovare la definizione precisa, possono essere b-movie che, per qualche strana ragione, diventano campioni al botteghino o piccole commedie surreali che sono passate totalmente inosservate ma che, in realtà, sono delle vere e proprie perle. Per farci guidare meglio in questo strano sottobosco di film, in ogni episodio chiederemo a un comico diverso di scegliere i suoi titoli preferiti, tra capolavori trash, veri cult o altri titoli la cui ironia non è stata colta a dovere. Perché non c’è miglior esperto di stupidaggini di chi deve far ridere per mestiere.
Il nostro primo ospite è Saverio Raimondo, uno dei personaggi più interessanti e popolari tra i nuovi comici italiani. Figura di punta di Comedy Central con il suo programma CCN -Comedy Central News, è stato autore di Serena Dandini, ha collaborato con Caterina e Corrado Guzzanti e con molti altri nomi importanti.
La sua è una comicità tagliente e molto cattiva, quanto di più lontano ci possa essere dal politically correct. Durante il suo programma – o in uno dei suoi tanti spettacoli di stand-up comedy – Saverio Raimondo analizza l’attualità con taglio diretto e deciso, tipico dei migliori stand-up comedian inglesi. Aldo Grasso l’ha definito “il comico più bravo in circolazione” e da poco ha anche vinto il Premio Satira Politica della tv a Forte dei Marmi.
Così Saverio Raimondo definisce la satira: ”La comicità è scivolare su una buccia di banana, la satira è scivolare su un preservativo usato. Fanno ridere entrambe, ma nel secondo caso fa più schifo”.
Ecco i suoi cinque film stupidi e imperdibili:
James Bond 007 – Casinò Royale (1967)
È un film completamente sconclusionato – troppi registi, troppi sceneggiatori, nessuna storia – senza capo né coda, un carosello di cose senza senso. Ma ci sono un paio di gag strepitose, una parata di star (da Peter Sellers a Orson Welles a David Niven) che sfilano dentro al film per fare bancomat, Woody Allen che fa il coglione, e alla fine muoiono tutti. Delizioso.
Batman – The Movie (1966)
È il film della serie tv, quella con Adam West in calzamaglia e pancetta. Di fatto è solo un episodio lungo, con tutti i cattivi dentro, dal Joker a Catwoman passando per Pinguino ed Enigmista. Ci sono tutti gli elementi ridicoli e camp della serie, quindi è cult. Alla fine, lunga scazzotata come fosse un film con Bud Spencer.
To Rome With Love (2012)
È probabilmente il film più (unanimemente, per altro) insultato fra quelli di Woody Allen. Non è piaciuto a nessuno, lo odiano tutti. E se invece andasse rivalutato? E se l’episodio con Benigni fosse (per quanto involontaria) una parodia del nostro “star system” e il ritratto più impietoso del declino del (un tempo) comico toscano? E se l’episodio con Alec Baldwin fosse (è!) una spietata auto-parodia che Allen fa a sé stesso e al suo cinema? E poi l’episodio con Allen attore è una chicca, non si discute.
Invito a cena con delitto (1976)
Un classico. Non è certo un bel film -più che altro è teatro filmato- ma innegabilmente fa ridere. Trabocca stupidità di un’intelligenza comica cristallina. Parata di star che si prestano a tutto; compreso Truman Capote. Di culto.
Poirot e il caso Amanda (1965)
È tratto da uno dei romanzi più belli (secondo me) che Agatha Christie ha dedicato al suo personaggio Hercule Poirot. Però il film non è un giallo “serio”: il regista, Tashlin, ne ha data una lettura, ne ha data una lettura, più che brillante, ridicolizzante. Il risultato è una chicca, a suo modo.
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