Il caldo dà alla testa, è un dato di fatto. Se poi ci mettiamo anche il fatto che il lavoro d’ufficio di solito prevede camicia e pantaloni lunghi per l’uomo, c’è da dare di matto. Raggiunti i 30°, Joey Barge, un impiegato di un call center inglese, ha provato la carta dei pantaloni corti, nonostante il codice interno dell’azienda lo proibisse.
Come poteva immaginare, è stato rispedito a casa dal posto di lavoro. Dopo aver postato la foto su Twitter, un suo amico gli ha consigliato di tornare a lavoro con la gonna, dal momento che le ragazze possono farlo.
Lui l’ha preso in parola e sfruttando le leggi britanniche che vietano severamente la discriminazione sessuale sul posto di lavoro, c’è tornato con un abitino nero e rosa.
Come ipotizzato, Joey quel giorno è rimasto al lavoro con l’abitino, perché il suo boss non avrebbe potuto mandarlo via, altrimenti sarebbe stato tacciato di discriminazione.
Il giorno dopo il boss, scioccato da tale protesta e impaurito che altri avrebbero potuto imitarlo, ha cambiato il regolamento interno e ha ammesso i pantaloni corti durante le giornate afose, basta che siano di colore nero, blu o beige.
Una bella vittoria per Joey, un grande passo per l’umanità.
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