Society
di Simone Stefanini 21 Giugno 2017

Cacciato dal lavoro perché portava gli shorts d’estate, questo ragazzo c’è tornato con un abitino rosa da donna

Per la legge britannica contro la discriminazione sessuale, con l’abitino ha potuto lavorare

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Il caldo dà alla testa, è un dato di fatto. Se poi ci mettiamo anche il fatto che il lavoro d’ufficio di solito prevede camicia e pantaloni lunghi per l’uomo, c’è da dare di matto. Raggiunti i 30°, Joey Barge, un impiegato di un call center inglese, ha provato la carta dei pantaloni corti, nonostante il codice interno dell’azienda lo proibisse.

 

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Come poteva immaginare, è stato rispedito a casa dal posto di lavoro. Dopo aver postato la foto su Twitter, un suo amico gli ha consigliato di tornare a lavoro con la gonna, dal momento che le ragazze possono farlo.

 

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Lui l’ha preso in parola e sfruttando le leggi britanniche che vietano severamente la discriminazione sessuale sul posto di lavoro, c’è tornato con un abitino nero e rosa.

 

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Come  ipotizzato, Joey quel giorno è rimasto al lavoro con l’abitino, perché il suo boss non avrebbe potuto mandarlo via, altrimenti sarebbe stato tacciato di discriminazione.

 

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Il giorno dopo il boss, scioccato da tale protesta e impaurito che altri avrebbero potuto imitarlo, ha cambiato il regolamento interno e ha ammesso i pantaloni corti durante le giornate afose, basta che siano di colore nero, blu o beige.

 

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Una bella vittoria per Joey, un grande passo per l’umanità.

 

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