La Brexit è la notizia del giorno, quella che molti giornali avevano pronosticato male, come ricordato dal nostro Simone Stefanini: la Gran Bretagna ha scelto, con una consultazione referendaria, di lasciare l’Unione Europea. L’opzione “leave” ha prevalso sul “remain”, il risultato finale è stato 51,9% contro 48,1%.
È un momento storico, che vogliamo raccontarvi attraverso tre punti di vista differenti, su tre scenari differenti. Cassie Werber, giornalista londinese si trova nel Regno Unito, e sta raccontando l’impensabile Brexit per Quartz. Commenta a Dailybest che “Per i ragazzi nel Regno Unito la Brexit è una porta che si chiude, e un segno che l’odio sta vincendo” racconta che a Londra, dove vive “Siamo scioccati, almeno qui nella City. La gente ha paura, in molti non si aspettavano questo risultato. I londinesi erano decisamente a favore del “remain” siamo tutti sconvolti” e prosegue “Nel breve periodo penso che regnerà l’incertezza, e sono preoccupata. Ci sarà un enorme lavoro dal punto di vista burocratico e la sensazione è che nessuno abbia idea da dove cominciare“.
Mentre nei prossimi anni, le previsioni sono cupe “Nel lungo termine la paura porterà all’isolamento, e per i mercati… lo stiamo vedendo già oggi. È solo l’inizio“. Chi ci guadagna dalla Brexit? Secondo Cassie Werber “Solo i leader che hanno sostenuto il “leave”, malgrado non abbiano chiaro nemmeno loro che cosa fare ora“. Per esempio Boris Johnson, ex sindaco di Londra, e il leader del partito populista e xenofobo UKIP Nigel Farage.
A proposito di mercato: per un commento sulle fluttuazioni di queste ore abbiamo contattato Rosario D’Auria, esperto di finanza e mercati, che ci ha raccontato cosa ha significato il sorprendente esito del referendum britannico per le borse “Le conseguenze più immediate? Chi deteneva investimenti in sterline ha perso il 10% in 2, 3 minuti. Perché il cambio euro – Sterlina è diminuito del 10% non appena si è avuta la certezza della vittoria del “leave”. Un evento di questo tipo crea agitazione sul mercato: e questo significa che non puoi dire subito quale sarà l’effetto, se sarà “sale tutto” oppure “scende tutto”… è come quando il ninja puff! Butta la bomba di fumo, e sparisce nel nulla. I mercati cominciano a muoversi in maniera totalmente irrazionale“.
Ma anche i mercati sono fatti di persone e operatori che agiscono in qualche caso irrazionalmente, in qualche caso, molto meno. E accumulano montagne di soldi, proprio in questi momenti. “Da un lato ci sono i piccoli investitori, che spesso agiscono in maniera completamente sconclusionata senza rendersi conto delle conseguenze, dall’altro ci sono i grandi operatori: e sono loro che buttano il fumogeno in questi momenti, non aspettano altro… “.
D’Auria porta l’esempio di quanto accaduto in mattinata “Quello che è successo stamattina nella prima ora? Tutti hanno detto “Ah Brexit? Crisi, fallisce tutto, vendo!” risultato? Montepaschi che perde il 28% in apertura, e una banca non può perdere 1/4 del proprio valore, non ha senso. Però fatto questo dieci minuti dopo Montepaschi va a -17%: quindi c’è qualcuno che in mezz’ora si è fatto non il 10%, ma comunque un sacco di soldi. Qualcuno ha potuto acquistare Montepaschi a 39 centesimi, e venderle a 45 in dieci minuti, tutti i grossi hanno comprato, UBS, Credit Suisse, Blackrock…“. Ed ecco spiegate le imprevedibili fluttuazioni dei mercati di queste ore: nel panico c’è sempre qualcuno che riesce a guadagnarci.
Ma quali saranno i tempi per vedere dei cambiamenti tangibili nel rapporto tra Regno Unito ed Europa? Lo abbiamo chiesto a Carlo Garbarino, Professore ordinario di Diritto Tributario Europeo, Internazionale e Comparato presso l’Università Bocconi di Milano. “Tecnicamente nelle prossime settimane e nei prossimi mesi cambia poco, è necessario che vengano completate le procedure formali per questa eventuale uscita, ed è tutto da verificare. Una volta che queste procedure saranno completate però cambierà molto” commenta il Professor Garbarino a Dailybest “Rispetto alla svalutazione della sterlina, potrà essere in ipotesi recuperata da una proporzionale rivalutazione, ma le posso dire per gli aspetti regolamentari che “domattina” non cambierà nulla: solo quando sarà formalizzata l’uscita assisteremo a questo paradosso, per cui, per esempio, non è che il Regno Unito imporrà ai cittadini europei di mostrare il passaporto, continueranno a valere le regole più o meno di Schengen. Ovviamente il Regno Unito non porrà barriere a chi viene a studiare o lavorare: ma volendo potrà porne, è tutta lì la questione. Si entrerà in una situazione in cui tutti avranno interesse a mantenere lo status quo, dopo averlo negato con un referendum. Ma – conclude – non saranno così stupidi da mettere barriere per la mobilità del lavoro“.
In sintesi: non è nell’interesse di nessuno, per ora, isolare il Regno Unito: tantomeno nell’interesse del Regno Unito stesso, malgrado l’esito di oggi. Ma, chiosa Garbarino “Tutto diventerà un po’ più complicato e incerto“, e di questo, al momento, non c’è da dubitare.
Squadre e associazioni sportive: gli accessori che aiutano a rendere profondo il legame con i…
Juni Ba ne Il ragazzo meraviglia dimostra quanto il comics "americano" sia ancora vivo e…
Nick Abadzis celebra la cagnolina Laika in un fumetto superlativo, pubblicato da Tunué. I could…
The Brutalist di Brady Corbet risponde di sì, che è l'unica meta possibile di quel…
Con Suoni ancestrali Perrine Tripier realizza un romanzo sconvolgente e perturbante che parla di politica,…
Kingdom Come: Deliverance II di Warhorse Studios è un instant-classic del gioco di ruolo. La…