“L’antologia di Spoon River” la conosciamo tutti: un’idea fantastica, realizzata in modo incredibile. Per raccontare le storie degli abitanti della cittadina inventata di Spoon River, Edgar Lee Masters decise di partire dalla fine, ovvero dalla loro morte. Le lapidi del cimitero raccontano le vicende di chi è sepolto e in questo modo raccontano la vita (e la morte) della città.
Se raccontare la vita partendo dalla morte è uno spunto geniale, si passa direttamente alla follia quando la morte viene usata per insegnare l’alfabeto. Intendiamoci: follia in senso positivo, perché stiamo parlando di un’idea bellissima. Un po’ inquietante, ma bellissima.
Si chiama “The Gashlycrumb Tinies” e in Inghilterra è un grande classico, firmato dall’illustratore Edward Gorey. Nelle tavole del libricino, troviamo le lettere dell’alfabeto illustrate da bambini morti. Nel senso: ogni lettera è accostata a un bambino con quell’iniziale, morto in circostanze tragiche.
Per dire una cosa banale, si potrebbe dire che si tratta di immagini che sembrano uscite dall’immaginario di Tim Burton, ma avrebbe poco senso. Il bello è perdersi per qualche secondo nelle vicende di questi poveri bambini. Da Amy caduta dalla scale a Zillah che bevve troppo gin.
Qui sotto vi riportiamo alcuni di questi disegni, per vederli tutti potete pensare di comprare il libro, che dovrebbe essere un gioiellino.
FONTE | viralnova, immagini via imgur
A come Amy che cadde dalle scale
B come Basil,aggredito dagli orsi
E come Ernest che si soffocò con una pesca
F come Fanny, prosciugata da una sanguisuga
I come Ida che annegò nel lago
J come James che per sbaglio bevve la liscivia
K come Kate che venne colpita con un’ascia
N come Neville che morì di noia
R come Rhoda, consumata dal fuoco
V come Victor, spiaccicato da un treno
W come Winnie, inglobato dal ghiaccio
X come Xerxes, divorato dai topi
Z come Zillah, che bevve troppo gin