Nei feed dei social network, nelle bacheche sempre intasate, vale più un’immagine di mille parole. Spesso infatti, leggiamo distrattamente o ci fidiamo del titolo, della foto di anteprima e mettiamo like agli articoli senza averli nemmeno aperti. Una pratica che capita a tutti, prima o poi.
Ecco perché queste foto risultano ancora più potenti: le guardi e capisci subito, ti immedesimi senza dover leggere niente. Poi, magari, dopo aver guardato l’orrore da vicino, ti può venire in mente di documentarti meglio su quello che sta accadendo in Siria, il meraviglioso paese mediorientale distrutto dalla guerra civile.
Questa città è Aleppo, una delle più antiche città del mondo, patrimonio dell’umanità per l’UNESCO, totalmente rasa al suolo dalla guerra iniziata in quella città il 19 luglio del 2012, quella che vede scontrarsi senza soluzione le forze governative e l’opposizione, ma anche il popolo curdo e gli estremisti islamici di Al Nusra, la la declinazione di Al Qaeda in Siria e l’ISIS.
Le speranze di maggiore democrazia emerse con la primavera araba sono state schiacciate da una guerra civile lunga ormai anni, che ha distrutto il paese e con esso la bellissima Aleppo.
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Le foto in posa in una strada piena di vita, della quale non è rimasto assolutamente nulla. Questa è l’immagine di un popolo che non è più possibile, come declama lo slogan di alcuni politici, aiutare a casa loro.
Il supermercato è l’emblema della civiltà occidentale, nel bene e nel male. Delle sue luci al neon ormai non c’è più traccia.
La vista di Aleppo dall’alto è, se possibile, ancora più impietosa. Si vedono chiaramente i buchi delle bombe e dei missili.
FONTE | Bored Panda