Signori, qui si vola. Alla fine degli anni 70 e all’inizio degli anni 80, in riviste come High Times (il titolo è già tutto un programma) o Hustler, storico mensile per soli uomini, ti proponevano seducenti pubblicità di prodotti per farti di cocaina. Esatto, per sniffare, custodire ed esibire la bamba.
C’erano addirittura alcune ditte specializzate, con nomi tipo Head-Quarter, Johnny Snowflake (Fiocco di Neve) e Cocaphernalia che si occupavano esclusivamente di creare pipette ed accessori in oro, argento, radica o giada, per mostrare a tutti il proprio status di figo assoluto.
Sembra assurdo eppure è così. Al tempo in cui anche fumare faceva bene (o almeno così diceva la pubblicità), la cocaina era sdoganatissima e fino al 1986, negli Stati Uniti, non era un crimine pubblicizzare questo tipo di prodotti. Certo, per decenza in quasi nessuna pubblicità c’è a lettere cubitali la parola COCAINA, si parla di ammiccamenti o foto dirette, senza mai citare che tipo di sostanza sia quella bianca stesa a righe sul tavolo, nello stesso stile delle pubblicità che vendevano i vibratori come “stimolanti per la cervicale”.
Nelle immagini qui sotto, un insieme di situazioni corrotte e perverse come poche volte abbiamo visto in vita nostra. Ci immaginiamo questi tipi con i basettoni e l’occhiale da pentapartito che elargiscono bamba come fosse acqua liscia agli ospiti, per poi stupirli con la pipetta fatta ad aspirapolvere oppure il rasoio per fare le strisce, il tutto sopra un vassoio d’argento e pietre preziose. L’unica crisi conosciuta era quella di nervi della moglie, a cui non veniva comprata la pelliccia.
Epic win per la scatola con un solo pulsante che ti dice se ti hanno venduto roba bhona o se ti hanno rifilato bicarbonato e muro grattugiato.
FONTE | flashbak.com