Pensate davvero di essere i più matti della storia, voi che vi fate anche 24 ore sotto cassa nei rave abusivi nelle industrie abbandonate o nei parchi raggiungibili solo grazie a Bear Grylls? Pivelli, questa notizia cambierà del tutto la vostra percezione in materia di proibito.
Nel 1518, precisamente 500 anni fa, a Strasburgo accadde qualcosa di veramente strano. Come riporta un articolo del Guardian, 400 persone si sono messe a ballare in strada dal nulla per giorni e giorni, finché decine di partecipanti al rave improvvisato sono morti. Colpa del luglio nel Nord della Francia, quell’anno molto caldo, ma anche delle autorità del tempo che, non sapendo come risolvere la questione, consigliarono a tutti di continuare a ballare, chiamando addirittura suonatori di tamburello e cornamusa per facilitare la danza.
La prima a ballare fu Frau Troffea, una donna che dal nulla iniziò a dimenarsi ritmicamente per le strade della città, senza mangiare né bere per ore e ore. Fu seguita da molti abitanti della città che diedero vita a un flash mob tanto incredibile quanto pericoloso.
La prima settimana pare fossero 30 persone, dopo un mese (esatto, il ballo durò un mese) finirono per essere 400. Di questi ballerini, si narra che morissero anche 15 al giorno, senza che gli altri smettessero di danzare.
Quale fu la ragione di questa isteria collettiva? Probabilmente l’ergotismo, ossia l’intossicazione da ergot, un parassita delle graminacee che si trova nei cibi e provoca allucinazioni simili a quelle dell’LSD. Si può dunque affermare scientificamente che tutti i partecipanti al rave tardo medievale fossero tutti in trip.
Nel Medioevo ci sono stati un bel po’ di casi di isteria di massa sfociati nella danza. Dalla fine del Medioevo in poi, più nulla (tranne i rave veri e propri, ma quelli sono organizzati).
Ridiamo e scherziamo ma in realtà la piaga del ballo di Strasburgo è stata a tutti gli effetti una tragedia, che ancora oggi nasconde u grande mistero: una volta portati i danzatori folli davanti al Santuario dedicato a San Vito, i loro piedi insanguinati furono messi dentro scarpe rosse e i sofferenti radunati attorno a una statua del Santo. Nelle settimane successive quasi tutti i danzatori smisero di ballare e l’epidemia giunse alla fine. Questa fu l’ultima piaga della danza in Europa. Ancora oggi San Vito è invocato dai fedeli per proteggerli dall’epilessia e dalla corea, una malattia nervosa che dà movimenti incontrollati del corpo e che per questo viene chiamata Ballo di San Vito.