In questi giorni di sicuro avrete visto tra i commenti di Facebook l’animazione di un piccione che muove la testa su e giù, nell’atto di beccare o di annuire, esattamente come quello qui sopra. Fa parte di un set di adesivi che raffigurano questo piccione viola in varie situazioni, apparso per la prima volta su Facebook il 31 gennaio 2017 e creato dall’artista Syd Weller, di base in Florida.
Il set di adesivi è diventato molto popolare. Il 7 febbraio, una pagina famosa in Tailandia ha postato il piccione, che è diventato virale e ha guadagnato tre milioni e settecentomila visualizzazioni in cinque giorni.
Un articolo satirico pubblicato su Medium da Quincy Frey ha fatto credere a tutti che il set di adesivi fosse stato hackerato e fosse diventato simbolo dell’alt right, la destra alternativa americana, con tanto di meme fatti ad hoc e una serie di dati legati al complottismo più subdolo.
Innanzitutto chiariamo il significato di alt right: è un movimento politico di estrema destra nato negli Stati Uniti, che rifiuta le correnti conservatrici della destra attuale. Tale gruppo non è coeso e non ha un’organizzazione o un’ideologia precisa, è più un movimento nato nei gruppi di discussione sui siti web tipo 4chan o 8chan in cui gli utenti anonimi si scambiano immagini che sembrano innocui meme e che a volte assumono un connotato politico criptato. Un territorio perfetto per far veicolare ogni tipo di messaggio, soprattutto quello dei troll dell’internet.
Nell’articolo satirico addirittura viene dato a ognuno dei 24 adesivi della trash dove un significato particolare, sempre riferito alla supremazia della razza bianca. Esempi pratici, se i nazi postano il piccione di compleanno si riferiscono al 20 aprile, il compleanno di Hitler, mentre il piccione morto è il simbolo del partito nazista che presto risorgerà. Per quanto riguarda il piccione che va su e giù com la testa, col quale abbiamo aperto il pezzo, significherebbe il saluto nazista senza fine e il suo utilizzo dovrebbe rappresentare l’annuncio del Quarto Reich.
Ora però sta succedendo un paradosso: dall’articolo satirico sulle cospirazioni politiche si è passati alla realtà ancora più allucinante: molti neonazisti o comunque appartenenti all’alt right stanno davvero usando lo sticker del povero piccione, dandogli il nuovo significato di cui parlava l’articolo. Quando la satira sulla cospirazione fa il giro e diventa realtà, c’è davvero da rimanere angosciati.