Cari esorcisti, caro Governo: forse la pedofilia nella Chiesa è più dannosa delle invocazioni sataniche di Virginia Raffaele

Sarebbe opportuna aiutare le persone che hanno subito abusi da parte del clero, prima di fare una nuova crociata contro il satanismo

Ogni giorno che il buon Dio ci regala in Terra, assistiamo a un’esternazione social del Ministro dell’Interno, il quale ama cavalcare l’indignazione popolare e fare dei temi caldi del libro Cuore scudo e barriera contro gl’infedeli. Oggi raggiungiamo la vetta di un Everest fatto di disgusto, con l’appello partito da Don Aldo Buonaiuto e amplificato dal Facebook del Ministro: lo sketch di Virginia Raffaele al 69° Festival di Sanremo diventa un’invocazione a Satana (il grande mentitore, villain da generazioni nella storyline cattolica).

Bypasso allegramente il megafono che ha un bisogno d’amore troppo se mi vuoi bene piangi per essere corrisposto (è di De André questo verso, ma il megafono lo sa, è il suo cantante preferito dopotutto) e volo sulle pagine virtuali dell’articolo scritto dalla redazione di In Terris, il sito cattolico di riferimento che invita a rispettare chi soffre a causa del Maligno.

“…dando inizio alla performance della bravissima Virginia Raffaele. Divertentissimo il suo sketch comico parodiando la canzone classica “Mamma” di Beniamino Gigli. Ma è solo un attimo, pochi secondi e quel palco, con quel gioco “armonico di luci e di colori diventa un “pulpito” da cui per ben 5 volte viene invocato il nome di Satana. La Raffaele, imitando il testo della nota canzone come se fosse ascoltata da un vecchio disco che gira su un grammofono rotto, interrompe il testo e dopo alcune sillabe incomprensibili, senza nessuna sequenza logica delle stesse interruzioni, pronuncia distintamente e per ben 5 volte il nome di Satana. E facendo un macabro giro su se stessa, si ferma assumendo una inquietante posizione del corpo.”

Ecco lo sketch satanico:

Virginia Raffaele interpreta la cantante che salta col grammofono, rendendo inquietante e vagamente horror la canzone Mamma. Mentre il disco impazzisce e vola coi giri, anche lei fa lo stesso e dice, con voce da bimba del film L’Esorcista “Satana, Satana, Satana, Satana, Satana”. Tanto basta al sito cattolico e al Ministro dell’Interno per preoccuparsi per le invocazioni sataniche su Rai1, l’unica rete che prende all’Inferno, com’è noto ai più.

Difendere la libertà di culto, la satira, la libertà di espressione stavolta sarebbe ridondante, difficilmente abbiamo visto una polemica più ridicola, che ci fa tornare di colpo alla Santa Inquisizione spagnola del famigerato Inquisitore Torquemada, che per uno sketch così avrebbe mandato al rogo la povera Virginia.

Certo, Satana fa paura da tempi remoti, ma egli, ahinoi, non esiste. È affascinante e tutto, ma proprio non l’abbiamo mai visto, a parte in film, quadri, libri, fumetti, videogiochi. Praticamente un supereroe del male, di quelli che avrebbe potuto inventare Mike Mignola o Stan Lee.

Veniamo invece alle cose vere, reali, tangibili: negli ultimi 70 anni in Pennsylvania, più di trecento preti hanno commesso violenze sessuali, mille le vittime tra i bambini e i minori. Tra il 1946 e il 2014, 3677 bambini e adolescenti sono stati vittime di abusi sessuali in 27 diocesi tedesche da parte di 1670 chierici.  In Italia esiste una rete chiamata L’Abuso, nata per raccogliere segnalazioni di abusi sessuali del clero, che riunisce più di 500 vittime (è una delle tante). L’Associazione lamenta spesso che, nonostante la rivoluzione mediatica messa in atto da Papa Francesco, spesso le vittime non vengono aiutate dalla Chiesa e spesso i colpevoli non vengono puniti. Molto spesso, i casi vengono insabbiati. Qui sotto, una mappa degli abusi accertati da parte del clero agli italiani. Potete vedere la versione interattiva delle diocesi non sicure qui.

 retelabuso.org

Non siamo qui per fare inchiesta, ci basiamo sui (pochi) dati emersi in questi anni di oscurantismo. Non crediamo che uno sketch in cui si nomina Satana debba avere una cassa di risonanza mediatica, mentre le vittime accertate di abusi sessuali da parte di membri della Chiesa Cattolica no.

Se avete subito abusi, denunciate. Non siete soli come vorrebbero farvi credere.

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