Trump has blocked me from reading his tweets. I may have to kill myself.
— Stephen King (@StephenKing) 13 giugno 2017
Sometimes truth is stranger than fiction, deve aver pensato questo deve aver pensato Stephen King quando ha scoperto che il vero Re dell’Horror, Donald Trump, lo aveva bloccato su Twitter.
Certo, SK ha fatto di tutto per farsi odiare dal biondo presidente americano. L’ha criticato sempre, sia durante la campagna elettorale, sia dopo la sua rocambolesca elezione, con tweet al vetriolo, rivelandosi, se ce ne fosse ancora bisogno, una persona magnifica.
Una diatriba che sembra la nostra di tutti i giorni, quando ci troviamo di fronte una persona sgradevole e decidiamo di diventare invisibili ai suoi occhi sui social. Con due dubbi fondamentali: un presidente dovrebbe rispondere alle critiche con fatti concreti, o al limite con conferenze stampa, non certo comportandosi come me dal parrucchiere.
Il secondo dubbio è ancora più interessante: sul serio Donald Trump segue da solo i suoi social? Sembra proprio di sì, anche quando scrive parole senza senso che diventano subito virali, tipo covfefe.
I tanti fan di King hanno reagito alla notizia creando meme ad hoc per l’evento, tipo quello qui sotto.
But… but… You’ll float, too! YOU’LL FLOAT TOO! 🎈 pic.twitter.com/0MJ6ESMjjt
— GrEyToPiA (@Greytopia) 13 giugno 2017
Una delle risposte più divertenti al tweet è arrivata da J.K. Rowling, l’autrice di Harry Potter che ha scritto “Io ho sempre accesso al suo Twitter, te li posso mostrare”, a cui SK ha risposto: “Grazie. Forse è solo un trucco. Sto bene comunque, Ho sempre Pence ahahahah (il vice presidente americano).”
Stephen King ha faticato a capire se fosse accaduta la stessa sorte ad altri o se fosse davvero stato bloccato dal Trump. Una volta accertatosi del fatto, ha twittato: “Bloccato! Condannato a una vita sprecata, priva della Trumpitudine”
Blocked! Condemned to an existential wasteland of Trumplessness!
— Stephen King (@StephenKing) 14 giugno 2017
Siamo sicuri che il suo arcinemico gli mancherà e che non vedrà l’ora di essere riammesso tra i suoi follower, per poter portare avanti uno dei dibattiti satirici più comici della storia di Twitter, con un solo problema: se SK fa satira, Trump parla seriamente.