David Bowie è morto proprio come muoiono le leggende. Se stabiliamo che la sua arte sia patrimonio di tutti, allora tutti hanno diritto a una parola per commemorarlo. Certo, potremmo attaccarci ai dettagli, tipo la pronuncia di giornalisti che nello stesso coccodrillo prima dicono Baui e poi Boui, potremmo prendercela con la definizione del Tg5 che l’ha chiamato Barone del Rock, un titolo nobiliare che ci torna nuovo, dopo il soprannome ufficiale di Duca Bianco. E anche quello potrebbe essere fonte di discussione tra i fan e i semplici celebratori occasionali del lutto su Facebook, perché il Thin White Duke in realtà era il personaggio che si era inventato nel periodo di Station to Station, non intendeva essere l’alter ego perenne.
Potremmo, ma non cambierebbe niente. Resta il fatto che molti omaggi naif, sbagliati o del tutto fuori fase avrebbero sicuramente fatto sorridere David Bowie, che come ci ricorda Brian Eno nello struggente scambio di mail che ha pubblicato, aveva un gran senso dell’umorismo
Allora guardiamone alcuni, di quelli che non sono passate certo inosservati, sicuri di non urtare la sensibilità di chi questi giorni piange questa enorme scomparsa.
1) Addio Kaspar Capparoni
L’Eco di Bergamo, noto quotidiano locale, saluta David Bowie mettendo a corredo per errore una foto di Kaspar Capparoni travestito dal cantante inglese durante Tale e Quale, lo show delle imitazioni. Le scuse sono state anche più grottesche dell’errore: il giornale ha parlato di infortunio causato dalla bravura di Kaspar, che ha tratto in inganno anche loro.
2) Il complotto
I complottisti non ce la fanno a star zitti nemmeno di fronte a una perdita così importante. Dunque si fanno strada le tesi più assurde, tipo che la morte di Bowie sia stata voluta dalle multinazionali, che le malattie siano pianificate e che una volta si moriva a 85 anni mentre oggi tutti giovani. Il silenzio è davvero sottovalutato.
3) Entrare a scuola un’ora dopo per lo shock
Abbiamo tutti appreso la notizia appena svegli ed è stato un bello shock. C’è perfino chi è entrata un’ora dopo a scuola per riprendersi e ha scritto nella giustificazione “Morte David Bowie”, facendo il giro dei social. Un motivo validissimo.
4) Gli indizi di Rete 4
Rete 4 cambia programmazione per onorare la memoria di Bowie e tagga i suoi programmi con un “Grazie David” che è sia trash che commovente. Specialmente se apposto sopra la faccia della Signora in Giallo, di cui sapete benissimo la fama di iettatrice seriale.
5) RIP un po’ tutti
Gli sciacalli invece non sono simpatici per niente e questa notifica dimostra quanto Facebook sia uno dei loro luoghi d’aggregazione preferiti.
6) Quando Pieraccioni e David Bowie recitarono insieme
Probabilmente il più grande mistero della vita di David Bowie è stato la sua partecipazione al film di Giovanni Veronesi Il mio west, con Leonardo Pieraccioni e Alessia Marcuzzi. Nel giorno del suo compleanno, proprio il comico fiorentino lo ricordava così.
7) Bowie grande tifoso del Taranto
Della serie tutti vogliono partecipare all’argomento del giorno, la foto che secondo Buonasera spopola sui social è quella di David Bowie con la sciarpa del Taranto. Purtroppo non sanno nemmeno loro se si tratti di verità o leggenda.
8) Laura Stardust and the Pausini from Mars
Laura Pausini, alla luce della scomparsa di Bowie, ci tiene a non passare da iettatrice e ricorda ai suoi fan che il video in cui è truccata come il cantante sulla copertina di Aladdin Sane è stato girato a giugno. Il mondo comunque non dimentica.
9) Una petizione da inviare a Dio per dire NO alla morte di Bowie
Questo è forse l’omaggio più dolce e insieme più strambo. Una raccolta di firme su Changes.org diretta a Dio, perché faccia ritornare David Bowie sulla Terra. Un tentativo non costa nulla.
10) Lo status dell’anno
Uno status da Nobel, quello del cantante Francesco Baccini, che tributa il suo omaggio indulgendo nello storytelling e raccontando di quando David Bowie lo riconobbe a Manhattan, mentre Baccini lo scambiò per un sosia. Purtroppo lo status è stato cancellato poche ore dopo per raggiunto limite di commenti tipo “A cazzarooo.” Noi però il beneficio del dubbio ci sentiamo di concederglielo.
Perché come ha scritto Vasco Rossi: