In Brasile il razzismo è un problema decisamente sentito. Nonostante la metà della popolazione sia nera o meticcia, non si può ancora parlare di una vera integrazione, sia a livello economico che politico. Pur essendo considerati un crimine dalla legge brasiliana, i commenti a sfondo a razzista sono ancora molto diffusi, soprattutto su internet.
Un tragico esempio è quello dello scorso 3 giugno, quando la bacheca della pagina Facebook della tv nazionale si è riempita di insulti nei confronti della giornalista di colore Maria Júlia Coutinho, proprio in occasione della Giornata per la lotta alla discriminazione razziale.
Dopo questo episodio, un gruppo di attiviste di Rio de Janeiro chiamato Criola ha deciso di lanciare una campagna per denunciare fatti di questo tipo. Individuati diversi messaggi razzisti su Facebook e, geo-localizzati i computer da cui sono partiti, hanno deciso di stampare dei manifesti giganti da affiggere vicino alla casa di chi ha postato quelle frasi. Qui sopra, ad esempio, un cartellone pubblicitario con lo screenshot del messaggio “Sono tornato a casa puzzando di nero”. E sotto ogni messaggio, la scritta: “Razzismo virtuale. Le conseguenze sono reali“.
Hanno oscurato le foto ed i nomi dei colpevoli perché il loro intento non era quello di coinvolgere le singole persone ma far capire a tutto il quartiere l’effetto che un semplice messaggio online può avere nella realtà di tutti i giorni. “Il miglior amico del razzismo è il silenzio“, dichiarano le Criola sul loro sito internet.
FONTE | Qz.com