Social Network

Questo articolo ha tirato fuori i peggiori commenti sui social

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Ancora una volta la vasta umanità che ama dire la propria sui social segna un passo indietro verso l’evoluzione della specie. Un articolo pubblicato su Repubblica a firma Valeria Strambi rende merito al team italiano che ha vinto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi femminili della matematica (EGMO), approdate per la prima volta in Italia, a Firenze.

Le nostre “atlete” sono arrivate terze su 51 paesi provenienti da tutto il mondo, quindi le opzioni sono due: fare i complimenti alle ragazze oppure decidere di ignorare la notizia e andare avanti con la propria vita. Magari.

La terza opzione è quella più amata dagli utenti dei social: il commento a caso, quello di pancia, scritto senza aver neanche letto l’argomento di cui si sta parlando. Il caso in questione è emblematico perché le tipologie di commento fuori dal mondo sono tre e pare che nessuno si sia dato pena di leggere l’articolo.

“È una competizione razzista”

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A parte il fatto che il razzismo quando si parla di gender non c’entra niente (al limite poteva essere sollevata la questione sessista), le Olimpiadi della matematica al femminile sono state organizzate nel 2012 a Cambridge con l’intento di stimolare le studentesse verso la matematica, dal momento che esiste una forte disparità di risultati tra maschi e femmine in tutte le competizioni internazionali. Le Olimpiadi femminili sono un’occasione in più per spronare le ragazze ad alleviare questa disparità. In più, alle gare internazionali di matematica, la maggior parte dei partecipanti è composta da maschi, che hanno così una maggiore possibilità di vittoria. Nessun sessismo quindi, tutt’altro. Ma questo nell’articolo c’è scritto, basta leggerlo.

 

“Di beautiful hanno solo la mind”

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Il bodyshaming è il grado zero dell’evoluzione dell’uomo, giudicare una persona per il proprio aspetto e arrivare a fare battute e commenti offensivi, forse funzionava nei film trucidi degli anni ’80 ma non è più tollerabile nel 2018. Che senso ha parlare del corpo se si tratta di una competizione intellettuale? Come si fa a offendere 5 ragazze delle quali dovremmo andare orgogliosi, seguendo lo stereotipo stantio “secchiona=brutta” che in realtà qualifica solo chi lo scrive e non chi lo riceve? Siamo convinti che un social come Facebook dovrebbe fare di più perché i commentatori seriali che spargono odio vengano messi alla porta.

 

“Sarà un caso?”

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Il complottaro che fa le battute? Non ce la facciamo ad affrontare anche il commento di chi passa di lì e scrive la prima cosa che gli passa in testa, di inquinamento ideologico ce n’è anche troppo e non c’è bisogno che ognuno dica la sua sempre e comunque. Sono Olimpiadi femminili, quindi sì, sono solo donne, non è un caso, fatevi una vita.

Raffaele Portofino

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Raffaele Portofino

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