Il 25 novembre, Netflix ha fatto uscire i nuovi episodi di Una mamma per amica, che arrivano a distanza di 10 anni dalla fine della fortunata serie tv. Di certo ricordate le avventure di Lorelai, madre single che ha avuto la figlia Rory a 16 anni e che tenta di smarcarsi dai genitori ricchissimi nella cittadina immaginaria di Stars Hollow. Insomma, l’hanno dato così tante volte in tv che anche se non volevate, ci sarete inciampati per caso. Negli stessi giorni del ritorno di Gilmore Girls, questo il titolo originale, sta arrivando a conclusione la prima stagione di Westworld, la nuova droga firmata HBO ideata da Jonathan Nolan e Lisa Joy, con grandi attori come Anthony Hopkins, Ed Harris e Evan Rachel Wood.
Potrebbe sembrare una semplice sovrapposizione di data d’uscita e di fine, ma secondo noi non è così. È un passaggio di testimone, perché tra Westworld e Una mamma per amica c’è più di un punto in comune. Anzi, secondo noi Westworld e Una mamma per amica sono la stessa cosa.
Westworld è ambientata in un parco a tema ad ambientazione western, in cui i visitatori umani possono fare ciò che vogliono delle attrazioni robotiche che lo abitano. Cosa c’entra con Gilmore Girls? Tutto! Stars Hollow, dove è ambientata la serie di Amy Sherman Palladino, non è altro che un parco tematico per ricchi, tutto popolato da robot perfettamente identici a noi. Si spiegherebbe l’atmosfera idilliaca da ricovero d’urgenza per diabete, che si respira in quella cittadina che non cambia mai e i cui abitanti sembrano personaggi di fumetti fin troppo caratterizzati.
Nella nostra mente perversa, Stars Hollow è stata creata dal ricco e sociopatico Richard Gilmore, padre di Lorelai Gilmore, nonché uno dei soci della Delos che ha creato anche Westworld, per trovare la sua pace interiore e vivere in mezzo a persone/robot fidate. Una cittadina in cui sono tutti ricchi e bianchi, per poter stare tranquillo e vivere una vita serena con la moglie Emily, un robot creato da lui.
Così come è un robot di sua creazione Lorelai, la figlia chiacchierona.
Lorelai vive a Stars Hollow e la sua storyline prevede che a 16 anni metta al mondo una bambina, Rory. Tutto questo perché Richard, che inizia a essere vecchio, vuole una nipote prima di morire. Non si sa perché, ma tutti i cyborg da lui inventati parlano a mille all’ora e hanno sempre la battuta pronta, facendo allontanare di corsa gli umani dal parco.
Emily, la moglie robot del creatore, è stata settata per essere perfettamente borghese, quindi inizia a odiare sua figlia Lorelai, che a sua volta diventa una ribelle. Richard ormai è vecchio e non riesce più a star dietro al codice a cui obbediscono i suoi robot e le lascia litigare. Anche perché a un certo punto ha perso la password. Rory, la nipote robot è il contrario della mamma: brava a scuola, moderata e sempre sorridente.
Come sappiamo, Edward Herrmann, l’attore che interpretava papà Richard, è morto nel 2014: ecco allora che, nelle nuove puntate di Una mamma per amica, Stars Hollow si ritrova senza il suo creatore e il parco rimane abbandonato a se stesso. Senza la loro guida, Lorelai e Rory vanno in crisi e si rivolgono a una psicologa che le spinge verso la presa di coscienza.
Presa di coscienza che per Lorelai si risolve nell’iniziare a uscire con un robot con le sembianze di Leland Palmer di Twin Peaks (l’attore è lo stesso: Ray Wise), mentre Rory glitcha e intrattiene relazioni promiscue con chicchessia.
Nonostante il risveglio, le due sembrano condannate: Lorelai e Rory dovranno convivere con un’attesa infinita, intrappolate in una palla di Natale, di quelle in cui nevica quando le scuoti.
E in fondo questo è anche Gilmore Girls: un universo palesemente finto che nel 2016 non ha alcun senso, abbandonato dagli umani e patria di robot che vivono in loop coi loro deliranti dialoghi, triti e ritriti, uguali a se stessi e uguali a quelli di dieci anni fa.
Forse solo Rory potrà liberare se stessa e gli altri, dopo perso definitivamente la testa, radendo al suolo il parco e uccidendo gli altri robot, ma questo è solo un nostro sogno.