Di fronte al calcio, alla politica e al gossip estivo, questa notizia potrebbe passare in secondo o terzo piano e invece si tratta di un avvenimento epocale per la biologia e la storia della vita sulla Terra: alcuni ricercatori hanno scoperto che una popolazione di scimmie cappuccine di Panama sono entrate nella loro Età della Pietra.
Come riportato dal New Scientist, questo gruppo di scimmie cappuccine dalla faccia bianca vive nell’isola di Jicarón, una piccola isola al largo delle coste di Panama che fa parte del Parco Nazionale di Coiba. Le scimmie cappuccine abitano tutte e tre le isole dell’arcipelago ma solo quelle di Jicarón hanno iniziato a usare le pietre. In particolare, solo i maschi in una particolare regione dell’isola.
Gli scienziati hanno fatto la scoperta per la prima volta nel 2004 ma sono tornati sull’isola nel marzo del 2017 e sono riusciti a catturare le scimmie in “flagranza di reato”, come vedete qui sopra.
Il team di ricerca ha notato le scimmie rompere noci di cocco, granchi e lumache con le pietre. Quale possa essere l’origine di quel comportamento è difficile da stabilire e può darsi che ci sia una grossa componente di casualità: un esemplare particolarmente intelligente ha iniziato a usare gli utensili e gli altri l’hanno semplicemente copiato. Data la scarsità di cibo, l’Età della Pietra delle scimmie cappuccine può salvare la vita a molte della loro specie.
I cappuccini dalla faccia bianca sono la seconda specie americana ad entrare nell’Età della Pietra, oltre a loro ci sono i macachi in Tailandia e gli scimpanzé in Africa occidentale.
Some monkeys in Panama may have just stumbled into the Stone Age https://t.co/nEUCfbwSxn pic.twitter.com/97OsAAExVB
— New Scientist (@newscientist) 3 luglio 2018
Fino a pochi decenni fa, gli scienziati ritenevano che gli umani fossero l’unica specie che si appropriava delle pietre e le usava come strumenti. L’età della pietra per gli umani è iniziata 2,5 milioni di anni fa. Notizie come questa cambiano il nostro modo di vedere l’evoluzione della specie. Chissà che tra migliaia di anni non esistano dei nuovi uomini pronti a prendere in mano le sorti della terra, che noi abbiamo contribuito a inquinare e rovinare in modo devastante.
FONTE | iflscience