Noi pensiamo che i gattini siano grandi protagonisti del nostro presente, ma non è così. I gattini sono stati figure chiave anche della storia passata, al punto che uno di loro sarebbe potuto essere fondamentale per lo scoppio della Terza Guerra Mondiale, quella che sarebbe finita necessariamente nell’esplosione nucleare definitiva.
Nel 1961, durante la Guerra Fredda entra in ballo un bizzarro e sfortunato protagonista. Gli americani approvano un piano squinternato e geniale per ottenere informazioni sui comunisti. Viene avallata dalla C.I.A. l’Operazione Gatto Acustico. Sì, il nome fa piuttosto ridere, sembra uno di quei film della Disney tipo Quattro Bassotti per un Danese o, per restare in tema, FBI – Operazione Gatto, ma è una storia vera.
Il piano era questo: gattini con trasmettitori radio impiantati sotto pelle e microfoni nelle orecchie per riportare le conversazioni nemiche. I mici-radio avrebbero dovuto infiltrarsi nelle aree sensibili, vagando come se nulla fosse per trasmettere importanti conversazioni politico-militari agli ascoltatori. L’idea di base era veramente semplice: chi vuoi che sospetti dei gattini vicino al Cremlino?
Occorre ricordare il momento storico: Stati Uniti e i paesi della NATO da una parte, URSS con gli alleati del Patto di Varsavia dall’altra, il mondo che teme veramente il conflitto nucleare. Una tensione continua, che proprio nel 1961 raggiunge uno dei suoi momenti più tragici con la crisi dei missili di Cuba e il fallito tentativo di invasione dell’isola da parte dell’esercito americano. In questo clima, entrano in scena i gatti. Un ex ufficiale della C.I.A., Victor Marchetti, spiega meglio come andarono veramente le cose con il proto trasmittente felino:
“Aprirono il gattino e ci misero le batterie, poi i fili. La coda faceva da antenna. Crearono un mostro. Lo testarono un sacco di volte. Aveva anche un sistema di direzionamento remoto. Una volta pronta, portarono la povera bestiola in un parco e gli dissero: ‘Ascolta questi due tipi sulla panchina. Non ascoltare nient’altro, né i cani, né gli altri gatti, nemmeno gli uccellini. Solo questi due tizi.”
Dopo cinque anni di lavoro e 15 milioni di dollari (che oggi sarebbero una cifra tipo 100 milioni di dollari) il gatto spia era finalmente pronto per un test sul campo. Fu guidato davanti all’ambasciata sovietica a Washington e lasciato libero dall’altra parte della strada.
Come nel miglior racconto di humor nero, non appena tentò di attraversare la strada, il prezioso robocat fu messo sotto da un taxi e gli agenti si precipitarono a raccogliere i pezzi per non far cadere la nuova tecnologia in mano nemica. Primo e ultimo tentativo di creare il Gatto Acustico. Il progetto fu accantonato nel 1967.