Nella puntata 4 dell’ultima stagione di Game of Thrones, uno degli episodi più discussi è stato il mancato saluto di Jon Snow al suo fedele meta-lupo Ghost (spettro), che ha valorosamente combattuto la guerra contro gli Estranei ma che il suo padrone non vuole portare con sé ad Approdo del Re, preferendogli un pensionamento dignitoso tra i ghiacci del Grande Nord. Decisione discutibile, ma ancora di più lo è stata quella di non salutare il fedele amicone prima dell’addio, cosa che ha fatto infuriare i fan di tutto il mondo.
Pare sia stata colpa del budget risicato e quindi dell’impossibilità di riuscire a girare una scena in computer grafica, dal momento che i meta-lupi non esistono nel presente, e quindi hanno bisogno di qualche ritocco digitale. Non pensiate però che i meta-lupi esistano solo nella mitologia, perché non son come i draghi, sono vissuti veramente nelle Americhe di 300.000 anni fa.
Nella serie tv, sono interpretati dai Northern Inuit, che sono degli incroci tra husky e pastori tedeschi, e da un lupo artico. I fan che non possono permettersi di possedere un lupo, si buttano sul più semplice husky, che però tanto semplice non è.
L’husky infatti deve correre almeno un paio d’ore al giorno, altrimenti possono diventare distruttivi e gli acquirenti che li comprano solo per mostrare agli amici di avere una sorta di meta-lupo, poi si trovano a doverli abbandonare nei canili a causa del loro comportamento.
Come segnalato dal sito del National Geographic, i gruppi di rescue di USA e UK confermano che dal 2011, cioè dal debutto di Game of Thrones, i canili si sono riempiti di husky con nomi presi proprio dalla serie tv: Spettro, Nymeria, Estate, Cagnaccio, Vento Grigio e Lady. Gli husky nei canili dal debutto di GoT ad oggi sono aumentati del 420%, non esattamente uno scherzo. Molti veterinari ed esperti sono preoccupati che, dopo la fine della serie tv, la maggior parte di questi splendidi animali rimanga nei canili a causa del minore appeal. Sarebbe davvero un gesto spregevole.
Sottolineiamo una volta per tutte che prendersi cura di un animale non è un gioco, ma una responsabilità da accettare con consapevolezza e rispetto.