“Io e il mio compagno dovevamo partire per un mese: avendo due gatti eravamo certi che esistesse una piattaforma in stile Airbnb ma dedicata agli animali. In realtà non abbiamo trovato nulla”. Nasce così, da un’esigenza personale, l’avventura di Petme, servizio che mette in contatto persone che si offrono per accudire animali domestici e persone che hanno bisogno di affidare i propri.
Protagonisti di questa storia sono Alice Cimini e Carlo Crudele, che nell’estate 2013 capiscono di aver trovato un bisogno ancora non coperto e quindi di poter trasformare questa intuizione in un business a tempo pieno. Tre anni dopo, Petme non solo è realtà, ma anche un prodotto di successo: gli utenti attivi sono 40.000, dei quali circa 6.000 sono pet-sitter e la società ha raccolto finanziamenti importanti, con un ultimo round da un milione di euro.
Con l’estate alle porte, abbiamo contattato la co-fondatrice Alice Cimini per farci spiegare come Petme possa aiutare gli italiani con animali domestici in vista delle prossime vacanze.
Nel caso di un servizio come Petme, la domanda principale è sempre la stessa: come faccio a fidarmi?
In tutti i servizi di sharing la fiducia è fondamentale, pensa a Blablacar, al fatto che ti affidi a a qualcuno che non conosci e che guida per te. Per questo serve un’assistenza clienti attiva: il cliente che prenota su Petme è sempre seguito, anche perché a volte il pet-sitter deve andare a domicilio dai proprietari dell’animale. Quando una persona si registra al nostro servizio, deve fornire molti dati, tra cui il documento di identità, per garantirne l’affidabilità. In più bisogna fornire un cv di esperienze, precisando gli animali con cui si è avuto a che fare, perché su Petme non ci sono solo cani e gatti, ma animali di ogni tipo. Pensa che in Italia ci sono almeno due milioni di conigli domestici…
Ecco, a questo proposito, vi saranno capitate richieste di affido strane…
La più strana risale a Natale dell’anno scorso per un cavallo. Pensavamo fosse uno scherzo, ma il proprietario doveva andare a una fiera e aveva bisogno di qualcuno che si occupasse di un cavallo nella sua fattoria di Verona. Ci siamo mossi subito e abbiamo trovato una pet sitter che si occupava di ippoterapia e poteva prendersene cura.
Mettiamo che io abbia bisogno di un pet-sitter, come funziona in concreto Petme?
L’iscrizione è gratuita. Una volta iscritta, posso cercare disponibilità di pet-sitter in zona, semplicemente inserendo il cap. Di ognuno posso leggere la scheda con i servizi offerti e le tariffe. Sui costi noi non interveniamo, ma suggeriamo di non mettere cifre troppo alte o troppo basse: di solito siamo sui 7-10 euro all’ora per le passeggiate, sui 12 euro per la notte completa, mentre per la giornata intera non si superano i 25 euro. Prima di affidare l’animale, ci si può anche incontrare di persona con il pet-sitter.
I tempi di risposta come sono?
Di solito gli utenti mandano più richieste contemporaneamente e il tempo che può intercorrere è quello necessario a conoscere e in caso incontrare la controparte. Per i servizi last-minute è comunque attivo un servizio di ricerca assistita con 3 pet-sitter disponibili immediatamente.
E qui veniamo al MI AMI, il festival musicale organizzato da Better Days e Rockit di cui Petme è partner: nell’area del festival non si possono portare animali, quindi il vostro servizio può essere davvero prezioso.
Il MI AMI è un’occasione di svago e divertimento, tutti vorrebbero godersela con il proprio cane, ma è vietato portarli e io comunque lo sconsiglio perché si tratta di una situazione stressante per un animale. Per poterci andare comunque, rimanendo tranquilli, consiglio di muoversi per tempo per organizzarsi.