Ci siamo, è finalmente scoppiato il primo vero caso di questa stagione di X Factor: il Rita Bellanza Gate. Un caso che riesce a far parlare anche gli agnostici di questa edizione stanca e svogliata, alla vigilia della nuova puntata del talent di Sky Uno. Rita è una cantante in gara nella categoria under donne, squadra capitanata dall’esordiente Levante. Una squadra che in realtà, dopo la rocambolesca uscita di Camille Cabaltera, oggi conta solo Bellanza, che è passata in poche settimane da essere la potenziale vincitrice di X Factor a essere la concorrente più fischiata nella storia del programma.
Andiamo con ordine: durante i bootcamp, Rita Bellanza canta Sally di Vasco Rossi e fa piangere tutti: giudici, pubblico da casa, passanti che si fermano davanti alle tv nelle vetrine dei negozi come nei film americani. La sua voce è bassa, corposa e si rompe quasi sforzata dal dolore. Un dolore che questa ragazza porta quasi come dote, durante i provini. Lì è timida, incline al pianto e spiega ai giudici che non ha mai vissuto con la sua famiglia, che è stata data in affidamento per ben tre volte. Quando canta la storia della donna che non ha più voglia di fare la guerra, viene giù il teatro.
In quel periodo, e si parla di poche settimane fa, ogni giornalista serio ne ha parlato come della next big thing, della cantante che rivoluzionerà la musica in Italia. Ogni suo gorgheggio anche sotto la doccia era meritevole di articolo sulle testate più blasonate. E poi cos’è successo? Un po’ la storia di Icaro e del Sole, ma Rita c’entra davvero poco.
Capita in squadra con Levante, che è esordiente in giuria di X Factor e mal sopporta le critiche quando sono rivolte alle sue assegnazioni. Ella difende a spada tratta tutte le sue ragazze (Rita un po’ di più) e perde altre due, Virginia e Camille. Apriamo una doverosa parentesi: Camille Cabaltera era il vero punto di forza della squadra di Levante: un percorso molto azzeccato, fatto di R’n’B e rap, condito da pezzi in cui ci vuole un sacco di voce e lei ce l’ha, non sbaglia mai una nota.
Nell’ultima puntata avviene il fattaccio: c’è uno spareggio a tre tra Camille, che lì non doveva proprio essere perché ha fatto una delle migliori esibizioni del programma, Gabriele, il ragazzino della squadra di Fedez che non sa di niente e Rita Bellanza che ha stonato La donna cannone da cima a fondo. Il giudice d’eccezione è Gianni Morandi che salva Bellanza “nonostante l’esibizione di stasera”. Una bordata di fischi in studio che neanche a Ventura alla fine di Italia Svezia.
Alla fine i giudici insinceri e fanfaroni decidono di mandare via proprio Camille, salvando il ragazzino che non sa di niente. Fischi come al rigore sbagliato da Pellé agli Europei. Ok facciamo veloce: i giudici hanno giocato sporco e hanno mandato via una papabile finalista, ma sulla gestione del tesoretto Bellanza hanno sbagliato tutti. In ordine: i giornalisti, che stanno giocando sulla pelle di una ragazza di 20 anni, emotiva e con una voce particolare, prima pompandola come fosse la nuova Mina e poi stroncandola quando non riesce a soddisfare le aspettative altissime, gli autori e i coach che vogliono far diventare professionista una ragazza che probabilmente dà il meglio solo se si emoziona e che magari è un fenomeno, ma è sul palco sbagliato. E poi Levante, of course.
Dopo i fischi di cui sopra, Levante ha affidato a Instagram uno status un po’ di pancia (se togliamo gli hashtag dedicati a trucco e parrucco) “…I fischi contro una ragazza di 20 anni che ha, forse, la colpa di disattendere le aspettative altrui non sono giusti. Non fischiate i politici disonesti, gli assassini, gli evasori, la mancanza di gentilezza… fischiate una ragazza di 20 anni che non ha fatto nulla se non farci sognare quel giorno di settembre per poi non reggere il peso delle nostre aspettative…”.
https://www.instagram.com/p/Bbm_0bOBGZM/?taken-by=levanteofficial
Come si dice alle cene eleganti in Francia, ha sbroccato. Quello che manca dalla disamina della faccenda è l’autocritica. Levante non accetta i pareri degli altri giudici sulle sue assegnazioni (spesso discutibili) e difende a spada tratta la sua pupilla, anche quando ha cantato male male. Basterebbe poco per farla rimanere più simpatica: ammettere di aver fatto qualche cazzata, e invece no, mai, fino ad arrivare a dire una roba tipo “Non stona, ha problemi di respirazione perché ha il torace piccolo“. Una scusa talmente a caso che chi s’intende un minimo di musica si sente pure preso per strunz.
Giovedì prossimo, oltre l’inedito, Rita canterà Águas de Março nella versione di Elis Regina. Un pezzo stra-coverizzato e un po’ radical chic che non mancherà di ampliare la forchetta di antipatia, ma che potrebbe anche farla risorgere. Sappiamo bene che Ornella Vanoni non era una campionessa di risate e che cantava perfettamente le canzoni dal sapore latino. La voce di Rita le somiglia e stavolta potrebbe fare il botto, ma la strada è tutta in salita. Rimane la curiosità di sapere chi è l’autore del suo inedito (un grande nome?), quindi la prossima sarà una serata da non perdere, anche perché finalmente potremmo vedere con chi farà il piacione Manuel Agnelli, una volta uscita la minorenne Camille. Have fun. Ah, spoiler, vincono i Måneskin, me li gioco alla Snai.