Musica
di Simone Stefanini 18 Ottobre 2018

Perché Mellon Collie degli Smashing Pumpkins continuerà a farci sognare

Celebriamo il compleanno di Mellon Collie, l’album degli Smashing Pumpkins che ha segnato milioni di adolescenze

“Time is never time at all, you can never ever leave without leaving a piece of youth”

Queste sono le prime parole cantate dal poeta Billy Corgan nel disco che stiamo per celebrare e nel farlo dobbiamo per forza lasciarci alle spalle un pezzo di gioventù, visto che sono passati più di 20 anni dall’uscita di Mellon Collie and the Infinite Sadness, il doppio album degli Smashing Pumpkins pubblicato il 24 ottobre del 1995.

Mellon Collie lo conoscete tutti, anche solo per sentito dire. Qualcuno avrà in mente solo i singoli Bullet With Butterfly Wings, Tonight, Tonight, Zero o 1979, altri invece lo avranno fuso, imparando i testi a memoria e smagnetizzando il cd. I più fortunati, infine, lo custodiscono in quadruplo vinile tra le cose preziose, visto che oggi il cofanetto costa 100 €.

 

Mellon Collie and the infinite sadness degli Smashing Pumpkins amazon

 

Ma perché è così importante questo album? È eccessivo, ridondante, malinconico e abrasivo, porta all’estremo tutta la musica fatta fino a quel momento dal quartetto di Chicago. Mellon Collie non è un album perfetto e proprio per questo è bellissimo.

Teniamo presente che al tempo, Billy Corgan (voce, chitarra e autore dei pezzi), James Iha (chitarra e cori), D’Arcy Wretzky (basso e cori) e Jimmy Chamberlin (batteria), non se la passavano per niente bene. L’album precedente, Siamese Dream (vero capolavoro della band) era andato così bene da ricevere il disco di platino e Michael Stipe, leader dei R.E.M. disse a Corgan: “Benvenuto nelle acqua profonde ragazzo. Ora o continui a nuotare e nuotare o affonderai”.

 

 

La tensione tra i membri della band era alle stelle, dopo il fortunato tour mondiale. Le cose da fare erano solo due: o iniziare subito a comporre un altro disco o sciogliersi. È piuttosto nota infatti l’attitudine dittatoriale di Corgan nei confronti degli altri membri, che comunque tra droghe e vizi vari avevano il loro bel da fare. Ma invece di andare in pezzi oppure di prendersi una pausa dopo la grande fatica, decisero di mettersi a scrivere un nuovo album e concordarono sul fatto che dovesse essere speciale.

Avrebbe contenuto pezzi chitarristici post grunge ma anche ballate pop, virate elettroniche, prog e sperimentali. Per fare questo però gli SP avevano bisogno di aria nuova e abbandonarono l’ex produttore Butch Vig (l’uomo che ha creato il sound dei Nirvana di Nevermind) per affidarsi a Flood e Alan Moulder, che avevano lavorato ai successi dei Nine Inch Nails.

Corgan in sede compositiva fece un passo indietro e dette anche più spazio all’apporto di Iha e D’Arcy, smettendola di comportarsi come quello che diceva “Tu fai così, tu invece così” e accettando una vera collaborazione. Quello che ne venne fuori fu il suono di quattro persone che comunicavano insieme.

Man mano che il materiale cresceva, nessuno voleva eliminare dei pezzi, come invece accadde durante le registrazioni di Siamese Dream. Alla fine i pezzi sarebbero stati 28, una vera e propria scommessa commerciale: se fosse andato bene ok, altrimenti sarebbe stato un fallimento a cui la band non sarebbe potuta sopravvivere.

Il concept di Mellon Collie è quello di accompagnare la giornata tipo di un giovane, dall’alba fino al tramonto per poi passare al crepuscolo e alla notte stellata. Perfettamente in linea con il mood e con i testi intrisi di malinconia e rabbia proprie della musica dell’epoca era anche la copertina, creata da John Craig su due dipinti diversi:  Santa Caterina d’Alessandria di Raffaello, per il corpo e a La Fedeltà di Jean-Baptiste Greuze, per il volto.

 

Mellon Collie and the infinite sadness degli Smashing Pumpkins media.npr.org - La Fedeltà di Jean-Baptiste Greuze

 

Mellon Collie ebbe un successo strepitoso, con più di 10 milioni di copie vendute. Ha ricevuto 7 nomination ai Grammy Awards, 9 nomination agli MTV Music Awards e il singolo Bullet With Butterfly Wings si è piazzato primo nella classifica Billboard. La critica l’ha osannato e solo il famoso magazine Pitchfork dette all’epoca un tiepido 6,8/10 per poi riesaminarlo nel 2012 in versione reissue con ben 64 bonus tracks e fargli meritare un 9.3/10.

 

 

Riascoltandolo oggi è difficile non commuoversi sulle note di piano della title track che sfocia in Tonight, Tonight e riguardare mentalmente il video onirico coi riferimenti alla cinematografia di Georges Méliès. Difficile anche non ballare, se in qualche club risuona la batteria secca e dritta di 1979. Alcuni pezzi possono risultare datati o troppo lavorati, ma fanno parte di un percorso dolce e insieme tortuoso per arrivare alla fine del giorno e godersi le stelle di By Starlight, alle quali rivolgere una domanda disperata “Does she really know who I really am? Does she really knows me at last?”

Poi chiudere gli occhi e finalmente sognare.

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