Informazione, arte, tecnologia, sogni, web, musica, futuro, cinema, geek, follia: vieni a scoprire cosa hanno in comune nel nostro remix quotidiano di notizie.
Prima di Max Pezzali, il post modernismo, la retromania e la nostalgia del giorno prima, esistevano a fatica. I cantanti parlavano delle storie d’amore andate male o della vita in generale, tirandolsela un po’ da grandi esistenzialisti anche quando avevano sì e no l’età per guidare la macchina.
Poi è arrivato un ragazzotto di Pavia, non particolarmente avvenente, né particolarmente carismatico e ha scardinato i cuori di milioni di italiani con i suoi racconti popolari che parlano di una maggioranza silenziosa, alla quale non erano mai state dedicati versi: quella dei cazzoni da bar, delle immense compagnie di personaggi post felliniani, il cui unico traguardo è la figa.
Giovani uniti da giuramenti di sangue, in grado di non riuscire mai a rimorchiare nemmeno per sbaglio, disoccupati che rimpiangono i tempi della scuola, che si vestono male e parlano peggio. Praticamente l’emblema dell’italiano medio nel 2016, ma 25 anni prima.
Nella galleria qua sotto abbiamo analizzato il testo dei componimenti del Pezzali e li abbiamo adattati alle situazioni di vita nel 2016.
Gli anni – Il motivo per cui Max nel video sia vestito da Indiana Jones, non lo sapremo mai. Questa canzone racchiude tutta la poetica del Pezzali, un eterno teenager intrappolato nel corpo di un adulto, che riflette su come stia buttando via la propria vita e rimpiange gli anni della gioventù, nonostante sia a fatica trentenne. Un magone senza fine inserito in un loop esistenziale, a cui mancano giusto le immagini di merda dei quarantenni su Facebook
Come mai – Max si strugge d’amore nella cameretta, lontano dagli occhi indiscreti della sua compagnia, ai cui occhi lui è una divinità perché sembra impermeabile alle lusinghe del sentimento. L’antica storia della donna che irrompe nella vita di un ragazzo e lo allontana dagli amici, che iniziano a parlare male di lui alle spalle. Magari attraverso appositi gruppi Whatsapp.
Rotta x casa di dio – Una storia degna di Giacomo Leopardi: alcuni ragazzi partono in macchina alla volta di una festa in cui vi sono buone probabilità di fare sesso, tuttavia per una serie di circostanze avverse si ritrovano a mangiare un panino all’autogrill e a sentirsi soddisfatti del proprio fallimento cosmico.
La regola dell’amico – Il dogma dell’amicizia non sbaglia mai, recita il Pezzali. Per quanto tu sia innamorato della tua amica, lei ti tratterà come lo zerbino davanti alla stalla e ti cercherà solo quando si sentirà sola, negli intercapedini tra una fantastica storia di sesso e un’altra, delle quali tu non sarai mai protagonista. Oggi la chiamiamo friendzone, ma è solo un vezzo.
La regina del celebrità – Ogni poeta ha bisogno di una Musa. Per il Pezzali (e per i suoi amici, ovviamente) la visione angelicata è la cubista di una discoteca della sua infanzia, che rivede in strada dopo anni insieme a suo marito e a suo figlio e se ne commuove, lui che è ancora un fannullone senza arte né parte. Tutto quello che Pezzali raccontava riferito alla vita reale, oggi può essere trasferito online. Spoiler: fa sempre male.
Con un deca – Il momento più Joy Division della carriera degli 883 descrive l’impossibilità di fuggire dalla propria desolante realtà, se in tasca si hanno solo diecimila lire, che al cambio con l’euro diventano 5 e ci fai ancora meno. Certo, magari oggi con dieci euro ti compri un biglietto Ryanair per qualche città dell’est, ma probabilmente anche là finiresti per trovare due discoteche e centosei farmacie.
Senza averti qui – Gli onnipresenti amici del Pezzali lo scherniscono di nuovo a causa della sua storia d’amore con una ragazza, per la quale sembra li stia trascurando. Lui sembra ribellarsi per la prima volta al giudizio popolare e ci insegna ancora una volta che gli amici ok, ma la figa è un’altra cosa. In sostanza, la conferma che tutta questa storia della bromance è un filo sopravvalutata.
Nessun Rimpianto – Solo che non va proprio così. Il punto più alto della disperazione pezzaliana viene raggiunto con una canzone che tocca le note del cuore, descrivendo con iperrealismo la fine di una relazione e il successivo periodo di devastante elaborazione del lutto, al quale Max reagisce come il bambino a cui hanno rubato il Super Tele. I rimpianti e i rimorsi sono il nemico, ma provate voi a sconfiggerli quando Facebook ve li presenta ogni mattina sotto forma di bellissimi ricordi.
La dura legge del gol – Oltre alla Musa, ogni poeta ha anche un Vate, un mentore dal quale imparare a vivere. Nel caso del Pezzali, il suo Virgilio è tale Cisco, che grazie ad un’elaborata metafora calcistica della Legge del Menga, suggerisce al cantore che la vita sia una mezza merda. La verità di fondo, però, è un’altra: qualsiasi situazione può essere spiegata con una metafora calcistica
Il mio secondo tempo – Un pezzo minore del Pezzali, tuttavia importantissimo, in cui egli finge che la seconda parte della vita, quella che inesorabilmente conduce alla vecchiaia e al casello autostradale per la morte, sia in realtà migliore della prima, quella in cui si è giovani, pieni di vita, i genitori ci danno i soldi e noi li spendiamo per andare a figa. Solo che non va proprio così. Si chiama autoconvincimento, che in fondo è uno dei tormentoni del nostro tempo.
Max, nel periodo degli 883 è stato un profeta al pari dei più illuminati evangelisti ed è riuscito a descrivere meglio di chiunque altro la vita noiosa della provincia, con i suoi tanti vizi e le sue poche virtù.
Il suo è un eroe inadatto sia alla vita della grande città che a quella del piccolo centro, ma così pieno di testosterone da poter ripopolare il mondo e forte solo quando è attorniato dai suoi amici.
All’interno della propria cameretta, lontano dalle luci della sala giochi, il campione pezzaliano rivela tutta la sua fragilità e si lascia andare a lunghi spleen da poeta maledetto, con una metrica anch’essa maledetta dai più grandi logopedisti della penisola.
Purtroppo nell’arco della carriera, Max è diventato contro ogni aspettativa adulto e ha tentato di promuovere questa nuova fase della vita come una roba figa, ma gli si legge negli occhi del cuore tutta la nostalgia agli anni del motorino sempre in due.