Informazione, arte, tecnologia, sogni, web, musica, futuro, cinema, geek, follia: vieni a scoprire cosa hanno in comune nel nostro remix quotidiano di notizie.
“How cold am I” non è neanche una domanda. Talmente cool da aver ghiacciato anche i fianchi della povera signorina in copertina. Un esempio di freschezza unico.
Una grazia e un’eleganza fuori dal comune: per un anniversario importante come il decennale, Tha Homeboys decidono di festeggiare con poco. Bastano una torta, dello champagne e la migliore forma di autocensura mai prodotta dall’uomo.
Qui c’è semplicemente tutto lo struggimento del mondo: il nostro eroe sta cercando quella redenzione, quella svolta che solo l’arte può dare alla sua vita. La strada, però, fa ostruzionismo: Big Ren è su una strada che non lo fa passare.
Lo sguardo tra Krs One e Buckshot è proprio a metà tra il finale di Titanic e un bonus cut della prossima docufiction Mediaset dedicata alla vita di Renhold Messner con protagonisti Gabriel Garko e Manuela Arcuri. C’è del genio.
Vi siete mai immaginati come sarebbero stati i bassorilievi ritrovati a Pompei se gli onesti cittadini dell’epoca si fossero ritrovati a vivere nel ghetto? Ecco a voi tolto ogni dubbio.
Nessuno sa cosa sia successo qui: gli orsi, gli occhiali Versace, il banchetto, gli orsi, il cielo alle spalle d Big Bear, gli orsi. Tutti attori inconsapevoli di questa meraviglia.
“Colpiscili dove fa male”, Sun Tzu non avrebbe saputo dire di meglio. Anche solo perché Sun Tzu normalmente non cavalcava un cane nero a bordo di una locomotiva a vapore con fantini e auto volanti sullo sfondo.
Memphis puro: Da Taylor Boyz hanno sicuramente fatto il cocarap prima dei rapper ad Atlanta (e se non cogliete la citazione be’ oh insomma ponete rimedio per favore)
Un complesso sistema di specchi e leve ci buttano in una prospettiva centrale: ad ogni lato ulivi di quelli buoni che la Puglia gli invidia, un palazzo che sembra uscito dal ventennio. A rompere il gioco di riferimenti soltanto un’auto di lusso e la faccia del buon DJ Squeeky, qui ritratto dopo aver perso tutto nel Caesar a Las Vegas.
Si era già parlato di Pompei: ecco allora che i gentilissimi signori in copertina si dispongono per una ricostruzione storica.
Paypa Chasin controlla tutto quello che succede all’interno del suo souvenir che riproduce in scala 1:10 le campagne di San Antonio, Texas.
Un teschio gigante mette delle automobiline sul piatto prima di esercitarsi in qualche routine da DJ. Sullo sfondo uno di quei bei tramonti di cui goderne attraverso gli spazi lasciati dalle cartilagini.
Eh no, mascherina! Nonostante il panino, il gorilla, lo scarafaggio gigante, i palazzoni e la capigliatura stravagante lo sappiamo tutti, caro Dr Dooom, che in realtà sei Kool Keith.
Una ghigliottina, una spada, il pianeta Terra avvolto nelle fiamme, una tempesta. Tutti elementi che richiamano alla mente il concetto di giustizia sommaria. Giusto?
Il primo disco di Nas era Illmatic. Un vero classico, uno di quei dischi che è sicuramente tra i più belli del genere. Tre dischi dopo, Nas si veste come uno dell’ANAS e squatta affainco a un piccione. Bel rebranding.
Petto o coscia? Ludacris sa già la risposta.
Nessuno può negare che tutto ciò sia già culto: il titolo del disco, la foto che riprende in maniera più che letterale il titolo del disco, l’elaborato lavoro di ritocco grafico che ha permesso la magia avvenisse.
Uncle Murda (per gli esterofobici, Zio Assassino) decide di mettersi a dare la caccia a tutti gli orsetti coccolosi bidimensionali che incontra sul suo cammino. Brooklyn non è posto per la tenerezza.
Aria di tempesta, elicotteri in volo, centinaia di volanti della polizia, legge marziale, esplosioni, deterrenti nucleari: questo e ben altro per fermare il debutto dell’emaciato Lil Wayne.
Le quattro immagini sullo sfondo forse vogliono narrare una storia, forse raccontano semplicemente la quotidianità di un duro come Tommy Wright III. Non lo capiremo mai.
«Pensi che ‘sto grill sia l’apparecchio» e invece sono solo texture di proiettili in 2D.
Direttamente fuori dalla puntata pilota di Riccanza, Snoop Dogg ci mostra come si fa a rimanere con la testa sulle spalle e a non perdere il contatto con la realtà.
Rara illustrazioni di contatti del quarto tipo tra MC Pooh e TuMadre™. Senza esagerare.
Perché Gangsta Pat è nel Pantheon a Roma? E perché al posto del Cielo c’è un diamante? Interrogativi a cui Pat risponderà soltanto mostrandogli il grill.
Vanilla Ice nella sua vita ha sbagliato tanto se non tutto, l’eclissi di sole sullo sfondo è soltanto uno degli indizi che ci permettono di affermare tutto ciò con tracotanza e sicurezza.
«Vestito fresco senti freddo» solo se non sei Polar Bear. Lui, invece, è tonico come Sirio il Dragone dopo sette mesi di polluzione sotto la cascata dei cinque picchi.
Qual è il segreto che 1st Famm ci sta nascondendo? Forse l’oro, forse una voglia sotto l’occhio destro. Non lo sapremo mai, proprio per definizione.
Il rap e i fumetti si sono incrociati spesso, a occhio e croce questo è stato un bel frontale contromano in autostrada senza assicurazione.
Pizzo, per gli amici uomo-stufetta. Sai che ha quel fuego.
A destra, sullo sfondo, Dio sta uccidendo qualcosa. A sinistra, sullo sfondo, qualcuno sta proiettando l’Hogg-segnale. Al centro, Hogg Boss non si cura di niente e sta nel suo come Dio sta nel tutto.
Ci sono tre cose che faranno per sempre sognare nel rap: l’egocentrismo, l’ostentazione, il maldestro mescolarsi dei primi due elementi. Ecco allora per voi una gustosa rassegna di copertine di dischi in cui l’ostentazione diventa grottesca, l’ironia diventa culto, la sfiga fa il giro e diventa stile di vita. Una serie di cover di dischi rap così brutte da essere belle, così patafisiche da diventare la norma, così insensate da catturarci tutti e farci dire un grosso no ai contenuti. Ora e per sempre quello che siamo è sneaker pulite, gioielli di famiglia in vista e libertà in tasca.