Che i Tropea fossero, da tempo, una band da tenere d’occhio lo sapevamo già. Ma i motivi non sono solo musicali.
.Che i Tropea fossero, da tempo, una band da tenere d’occhio lo sapevamo. Ancora prima della scorsa, rutilante, edizione di X-Factor che, al contrario dell’ultima, aveva dato modo di parlare ampiamente di musica, piuttosto che del contesto che le gira intorno. Tuttavia, perdonatemi, vorrei proprio parlare di altro rispetto al “mero” dato musicale per significare come quello dei Tropea del prossimo 22 febbraio in Santeria Toscana a Milano sia “il” concerto da non perdere di questo febbraio milanese. I biglietti li trovate qui. Innanzi tutto “dopo 6 anni di attività, i Tropea hanno pubblicato il loro primo disco, fuori con peermusic ITALY e Artist First. “Serole” sta a significare il senso di concretezza che i Tropea hanno voluto dare a un lungo percorso di registrazioni e creazione, iniziato anni fa in un casolare sperduto nelle langhe, proprio a Serole, un altro luogo dell’anima dei Tropea e meta di “ritiri spirituali” periodici, dove la band ha trovato un riparo dal mondo esterno, che gli ha permesso di concepire le 10 tracce contenute nel disco”. E si da il caso che proprio sul palco della Santeria, per la prima volta, lo potremo ascoltare dal vivo. Quindi solo per questo è un appuntamento da non perdere. Ma i motivi, per non missarlo, non sono solo musicali. Ah, a proposito, i biglietti li trovate qui.
Ragionando, infatti, i Tropea, come poche band (vere band!) passate da X-Factor, sono stati in grado, sin dalle primissime puntate dello show (come ci ha ricordato nei precisi e puntuali approfondimenti il nostro sodale cugino e amico Simone Stefanini su Rockit ) di marchiare a fuoco una trasmissione televisiva. E lo hanno fatto grazie all’amalgama tutta particolare ottenuta grazie a uno spirito, incendiario, punk (genuinamente punk mi verrebbe da aggiungere) e ad una capacità, rara, di stare sul palco, anche dal punto di vista dell’attitudine. Infatti in un mondo, come quello musicale ma non solo, in cui tutti quanti vogliono o tendono a voler essere delle “star anche della moda” i Tropea sono naturalmente eleganti e catturano l’occhio, sono una band magnetica, che rapisce lo spettatore in un turbine di rock&roll, pazzia e gusto per l’improvvisazione. Oltre che uno stile, per ritornare al dato musicale, molto raro e ricercato “Le influenze della loro musica spaziano infatti dall’alternative degli anni 2000 al post punk di inizi anni ’80 e al beat degli anni ’60. Nei testi delle loro canzoni, invece, esplorano le sottoculture di internet, la vulnerabilità, il cringe e i sogni. Ma è la dimensione live che da sempre alimenta il motore del progetto Tropea: questa passione per la musica dal vivo li ha portati nel corso della loro carriera a esibirsi sui palcoscenici di tutta Italia in numerosissimi concerti”.
E infine, come ultimo ma non ultimo motivo per non perdersi questo concerto ridere anche nella spinta a capire da chi potrebbe essere composto il pubblico in Santeria: ci sarà qualche giudice di X-Factor? Oppure qualche giornalista indie? E saranno in maggioranza i millennials o gli zoomer? Per saperlo ci si becca sottocassa il 22 febbraio in Santeria Toscana.