Fast Animals and Slow Kids – È già domani
Il mio rapporto con la band di Perugia è sempre stato un po’ particolare. Sono il gruppo preferito del mio migliore amico e, volente o nolente, li avrò visti almeno 20 volte dal vivo. Le loro canzoni le ho imparate direttamente sottopalco e nei viaggi che dalla Brianza ci conducevano nelle più disparate regioni per assistere ad un loro concerto. Questo è il primo lavoro che ascolto nella versione in studio prima che live. Poco male, del resto stiamo parlando del disco più riflessivo e moderato dei FASK. Ed è proprio questo l’unico difetto (se così si può dire) imputabile a È già domani: la mancanza di “cazzuttaggine”, di rumore e potenza che ha sempre contraddistinto il gruppo dal vivo. A mio avviso, È già domani non è un disco floscio, anche se fosse, lo troverei la normale conseguenza di un biennio passato senza concerti (o in vista dei prossimi concerti seduti). Una scusa magari, ma ottima per provare ad evolvere ancora un volta il proprio stile sospeso tra le chitarre elettriche e il cantautorato. Certo, quest’ostentata ricerca di profondità nei testi degenera in sparuti momenti di banalità che fanno apparire Aimone -più che come il Dave Grohl italiano- come un Francesco Sole del rock. Ma sono piccole sbavature che non inficiano il risultato di un lavoro ottimo. Sicuramente, il più bello da ascoltare tra le mura di casa. Dal vivo, vi saprò dire presto (spero).
Marco Beltramelli
Snail Mail – Valentine
Chiaramente, quando ho letto in una recente intervista che è solita immergersi in giochi come Skyrim e Red Redemption II, Lindsey Jordan ha attirato subito le mie simpatie. Ma, di certo, non avevo necessità di sapere che videogiochi ami Snail Mail per farmela piacere artisticamente. Già, perché questa cantautrice è in grado di tirare fuori un pezzaccio come Valentine, che fa da apripista al suo nuovo album, previsto per il prossimo novembre. Rispetto alla furia dei pezzi precedenti, qui il rock-liceale con sfumature shoegaze fa spazio ad atmosfere più pensose e riflessive, ma non prive di quel graffio che abbiamo imparato ad apprezzare nella chitarrista americana in brani come The 2nd Most Beautiful Girl in the World. Valentine è un pezzone fatto e finito, maturo e pieno di sfumature, anche dal punto di vista interpretativo. Un piccolo grande miracolo per una (piccola) grande artista.
Mattia Nesto
quinn – drive-by lullabies
Per il suo modo musicale di mostrarsi quinn sembra una creatura dai soli sembianti animali, ma mossa da ingranaggi metallici. Un cyborg alle prese con mille cassetti da cui tira fuori mondi rap, ambient e trap, tutto rigorosamente lo-fi. Drive-by lullabies è un disco vaporoso che lava le orecchie, per gli sbalzi che offre. Passando da tracce infarcite di cinguettii e carillon a produzioni violente e distorte quinn lavora sulla confusione e sullo spiazzamento, riuscendo alla grande a dare un’idea più che mai variopinta del suo agire artistico. Anche dove sembra poter intervenire un ritornello tanto orecchiabile da essere radiofonico arriva una folata di ingredienti che sono difficili da identificare, ma appartengono – così come la loro creatrice – allo splendido mondo del caos.
Gabriele Vollaro