Davide Diva – Piccolo Album Colorato
Questo disco, nel suo piccolo, racchiude in sé il senso stesso di gran parte del fascino della regione da cui viene. Un fascino quasi discreto, così palese eppure quasi nascosto. La Liguria non è altro che una madeleine, e in questo sua poetica intimità risiede il segreto del romanticismo. Io non ho mai conosciuto Davide, ma vederlo cantare tra le spiagge di scogli in cui fin da piccolo ero solito fare un bagno, tra le canoe dove mi nascondevo a fumare, mi ha suscitato un emozione del tutto simile a quella che, credo, Montale volesse evocare con i suoi limoni e le ossa di seppia. Piccoli Calcutta crescono sulle rive del Mar Ligure, perpetrando, con tutte le differenze del caso, la grande tradizione della scuola genovese, con la semplicità disarmante di questo ermetismo piccolo e colorato come le case dei pescatori che si affacciano nelle baie del Tigullio.
Marco Beltramelli
Dinosaur Jr – Sweep it into space
Ora che la reunion dei Dinosaur Jr sta durando nettamente di più dei loro “anni d’oro” possiamo ufficialmente smetterla di chiamarla così. La band del Massachusetts, dopo aver insegnato a tutto il mondo cosa fosse l’indie rock, ha iniziato una seconda vita e continua a sfornare dischi a intervalli sempre più lunghi mantenendo la sempreverde natura ruvida e lo-fi. La voce di J Mascis è sempre più carica di flemma, sempre sul punto di spezzarsi, si fa carico della sua fragilità senza volersi mai nascondere dietro arrangiamenti ridondanti. Riff scarni e minimali, il basso e la batteria che seguono a ruota, quel gusto tipicamente americano e quasi senza senso per la distorsione grassa: il treno Dinosaur Jr non accenna neanche per scherzo a fermarsi.
Gabriele Vollaro
Arooj Aftab – Vulture Prince
Prendete una buona dose di free-jazz, aggiungete un pizzico di chamber-music eterea e sognante e ora mischiate il tutto con liriche provenienti dalla tradizione indostana. Vulture Prince di Arooj Aftab è un disco assolutamente eccezionale, talmente sui generis da non potere proprio stare dentro delle categorizzazioni precise. Baghon Main, ad esempio, il brano che apre la scaletta, è qualcosa di raro al giorno d’oggi. Una canzone che si prende tutto il tempo, anzi, questo tempo lo fa prima rallentare e poi scorrere in senso inverao. Si torna indietro, si va avanti e poi si va una giravolta.
Mattia Nesto