Musica

I migliori album della settimana

Black Keys – Delta Kream

Settimana scorsa ho parlato di  Archive Series Volume No.5, il primo lavoro di Samuel Beam prima di assumere il nome di Iron&Wine, un disco che non segnerà la carriera del cantautore americano ma che si rivelerà fondamentali nella sua evoluzione stilistica e umana. Pur con una storia diversa, anche Delta Kream dei Black Keys sembra andare nella stessa direzione. Dopo il successo di El Camino, il duo dell’Ohio ha iniziato a dominare le classifiche di tutto il mondo senza, fondamentalmente, mai cambiare il proprio modo di fare musica. I BK, insomma, non sono mai scesi a compromessi (del resto si sa, Dan Auerbach non è esattamente quella che si può definire un personaggio easy-going) e questo travolgente successo deve aver innescato una scintilla. Delta Kream ha lo stesso valore di uno di quei libri che rileggiamo periodicamente pur conoscendone ormai le frasi a memoria, non è un album con pretese economiche o velleità creative ma un lavoro nata dall’esigenza di ritagliarsi uno spazio personale, non mosso dalla pretesa manieristica di emulare i propri idoli quando dalla necessità psicofisica di ritrovare piacere per suonare. E allora niente è meglio di 15 cover Hill Country Blues.

Marco Beltramelli

Tony Allen – There is no end

Che poi alla fine scegliere è facile no? Cioè se esce un nuovo disco di Tony Allen è difficile che non finisca in heavy rotation in redazione. Beh è il caso anche di There is no end, un album semplicemente grandioso, in cui il percussionista nigeriano mette in campo tutta la sua sapienza in fatto di ritmiche,  attitudine e capacità di team bulding. Prendete la seconda traccia, Stumbling down: quante volte negli ultimi tempi avete sentito qualcosa di tanto figo, dritto al punto ma al tempo incredibilmente puro e libero? Merito di questa vecchia volpe dell’afrobeat che, una volta ancira, ci ha fregato a tutti quanti.

Mattia Nesto

Jorja Smith – Be Right Back

Jorja Smith abbiamo imparato a conoscerla negli ultimi cinque anni. Vero talento cristallino dalla voce corposa che non lascia scampo, ha imparato a vestire i panni da popstar mondiale, nonostante il basso profilo, con una dedizione invidiabile. Be Right Back è il suo nuovo stringatissimo album. 25 minuti in cui l’R&B della cantante britannica si lascia toccare appena da vibes chitarristiche – Addicted – o dai sapori reggae di Bussdown, dove compare Shaybo, unico feat del disco. Non siamo lontani dalla grazia che contraddistingueva Lost & Found, perché la zona di comfort che riesce a ritagliare Jorja cantando è sempre notevole, e la traccia di chiusura Weekend ne è la prova. Quanta bellezza.

Gabriele Vollaro

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