75 anni fa nasceva una delle leggende della musica di tutti i tempi: John Lennon. Ha scritto quasi tutte le canzoni dei Beatles, in doppia firma con Paul McCartney e poi quelle dei suoi album da solista, fino alla tragica morte nel 1980, assassinato da Mark Chapman, ex fan della rockstar. Su Lennon sono state scritte un sacco di biografie, alcune lo dipingono come un vero stronzo, pure violento, altre danno la colpa (e i meriti) a Yoko Ono, altre lo ritraggono come un santo sceso in terra. Di sicuro c’è che a 35 anni dalla sua morte, la sua stella continua a brillare fortissimo.
In suo onore ieri Yoko Ono ha organizzato un happening gigantesco, in cui 4000 mani si sono strette in Central Park a New York per formare un enorme segno della pace. La vedova ha rilasciato una dichiarazione in cui dice che se oggi John fosse vivo, sarebbe scioccato da ciò che succede nel Mediterraneo e si occuperebbe in prima persona della tragedia dei migranti.
Uno dei tormentoni degli anni ’60 è stata la rivalità tra Beatles e Rolling Stones, senz’altro più costruita dai giornalisti e dai rispettivi fan delle band che non dalle band stesse, che invece andavano d’amore e d’accordo, come si può notare nella foto qui sotto in cui Lennon e Mick Jagger si scambiano un segno di pace.
Anzi, probabilmente a Lennon stava più simpatico Jagger che non il suo ex bandmate Paul McCartney, che dopo lo scioglimento dei Beatles ha infamato in tutti i modi nei suoi album solisti, in special modo nella canzone “How Do You Sleep” arrivando a scrivere “Quei freak avevano ragione quando hanno detto che eri morto”. Con tutta probabilità non aveva gradito la carriera post Beatles di Paul con gli Wings.
https://www.youtube.com/watch?v=coeW1GJJ6Qs
Alla faccia del PEACE & LOVE, che evidentemente riusciva a mettere in atto solo in compagina della moglie Yoko.
Sulla sua morte è stato girato “Chapter 27”, un film del 2008 in cui Mark Chapman, l’assassino che l’8 dicembre 1980 sparò a Lennon all’uscita del Dakota Building a New York, è interpretato da un irriconoscibile Jared Leto.
Lennon quando è morto aveva 40 anni ed era all’apice della carriera, dopo i Beatles e “Imagine”. Da lì a mito, il passo è veramente breve. I suoi occhialini tondi alla Gandhi, i capelli lunghi, la barba ed il naso spigoloso diventano icone totali di un personaggio discusso e controverso ma sicuramente un idolo vero, con tanto di reliquie, come gli occhiali insanguinati che portava al momento della morte, fotografati e diffusi da Yoko Ono per contrastare la diffusione delle armi
Ovviamente sono tantissime le rielaborazioni digitali della sua immagine, come quella dell’olandese Mart Biemans
Erika Simmons l’ha invece ritratto col nastro delle audiocassette.
Lennon in versione primi Beatles, con i basettoni e il ciuffo in questo ritratto vettoriale dello scozzese Jack Daly
La sua immagine è apparsa in un sacco di pubblicità, come questa di TEDx
Grazie anche alle elaborazioni futuribili dell’arte digitale, la sua immagine iconica rimane giovane per sempre. Qui sotto, visto da Viraj Vara
E se John non fosse morto? Come apparirebbe oggi? Grazie ad un software di quelli usati anche dalla polizia scientifica per ricostruire i volti degli indiziati, anche le rockstar scomparse prematuramente sono diventate anziane. Ecco la faccia di John Lennon, signore attempato ma sempre elegante.