Nel 2008 Amy fu votata come la più grande eroina tra i giovani inglesi, battendo tra le altre Madre Teresa di Calcutta. Lei ha sempre rifiutato: “Ma come io? Mi vesto come fossero gli anni ’50” diceva. Infatti i suoi capelli misuravano più di 15 cm di altezza.
Aveva 11 tatuaggi, il trucco pesante agli occhi e quello sguardo che non ti guarda mai, a cercare punti indefiniti, mentre dalla sua bocca usciva la voce più bella e più cruda dell’ultimo decennio, come avesse incastonato nel torace un grammofono che suona i dischi di Ella Fitzgerald, di Aretha Franklin e di Etta James. Una voce nera come quel nero in cui è tornata nel 2011.
Back To Black, appunto. Proprio mentre esce nelle sale il documentario sulla sua vita, ci ricordiamo di quanto l’abbiamo amata. La cui voce era bellissima anche quando era fatta e si reggeva a stento in piedi.
Oggi Amy Winehouse avrebbe compiuto 32 anni e abbiamo scelto questo giorno per farla entrare tra le nostre icone.
Il trailer del documentario “Amy”, che sarà nei cinema italiani dal 15 al 17 dicembre. Il film è stato realizzato da Asif Kapadia, già autore del doc del 2010 dedicato ad Ayrton Senna. “Amy” è stato presentato in anteprima fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes.
https://www.youtube.com/watch?v=e2Js39pSoHQ
Amy Winehouse mentre si fa un tiro di cocaina durante un concerto: poco da aggiungere, anche questi fatti hanno contribuito alla nascita del mito di Amy Winehouse, al pari della sua musica, della sua personalità e del suo look.
“Back to black” a “Quelli che il calcio”, presentata da una sempre enfatica Simona Ventura. Con il suo carisma, riusciva a riempire anche uno studio freddo e fuori dal tempo come quello della trasmissione di Rai2