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Adele dice no allo streaming del suo nuovo disco perché è l’ultima superstar

La copertina di 25, il nuovo album di Adele

 

Era una delle domande che per settimane si sono posti i maggiori siti musicali del mondo: Adele concederà o meno il suo nuovo album 25 ai servizi di streaming?

La risposta è no. Certo non è l’unica ad aver fatto una scelta simile, lamentandosi dei 0.008 dollari a riproduzione che, in media, si guadagna da un servizio di streaming. Ma Adele è più di un’eccezione, è un’anomalia. Con il precedente disco, 21, ha venduto 30 milioni di copie. Con il video del singolo Hello ha superato le 100 milioni di visualizzazioni in una sola settimana (solo Psy con Gangnam Style ci era riuscito in meno tempo, in soli quattro giorni). Secondo le proiezioni di Billboard 25 può aspirare a vendere negli USA qualcosa come 2.5 milioni di dischi solo nella prima settimana. “Adele è un’anomalia dell’industria musicale. Potrebbe pubblicare il suo album su cassetta e diventerebbe comunque il più venduto dell’anno“, ha dichiarato una non ben dichiarata fonte del portale americano.

 

 

Segnerà un precedente importante per tutto il mondo dello streaming spingendo anche altri big a fare lo stesso? Difficile a dirsi. Potrebbe essere una mossa mirata a sfruttare al meglio il suo valore contrattuale in attesa della migliore offerta, come nel caso di Taylor Swift che, andata via da Spotify, è poi finita su Apple Music, diventando uno dei punti di forza del nuovo servizio dell’azienda di Cupertino.

Oppure può essere davvero una delle uniche rimaste che può permettersi una scelta simile. Secondo i dati della Recording Industry Association, negli ultimi dieci anni le vendite dei CD sono diminuite del 60%. Potrebbe essere, in realtà, l’ultimo disco di una star in grado di opporsi ai siti di streaming.

 

Adele

 

Negli ultimi anni servizi come Apple Music, Tidal, Pandora, Spotify e lo stesso YouTube hanno lanciato una vera e propria “corsa agli armamenti” a suon di investimenti milionari al fine di migliorare i propri servizi ed essere sempre più competitivi. L’obiettivo principale è quello di fornire all’utente una sorta di intelligenza artificiale che lo guidi sempre meglio alla scoperta di tutta la musica che ancora non conosce.

Adele la conoscono già tutti, forse non sarà un problema così grande se non finirà nelle nostre playlist.

Sandro Giorello

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