Calcutta è un fenomeno, su questo siamo d’accordo un po’ tutti. Un cantautore che riesce a tenere un basso profilo anche quando va ospite nel programma di punta della Rai (ieri sera ha cantato Paracetamolo a Che tempo che fa, ospite di Fazio), pur facendo numeri da star sia a livello di vendite, sia come autore (suoi i successi Se piovesse il tuo nome di Elisa e Io non abito al mare di Francesca Michielin), sia per gli eventi eclatanti che gli sono stati cuciti addosso dalla sua etichetta Bomba Dischi nel 2018: due soli concerti per promuovere l’album Evergreen, due concertoni estivi allo stadio di Latina (la sua città) e all’Arena di Verona, il tempio della musica italiana. Proprio di quest’ultimo, oggi esce nei cinema il racconto video, il film concerto, che potrete vedere nelle sale selezionate che scoprirete sul sito ufficiale.
Il film Calcutta – Tutti in piedi è la fedele ripresa del concerto sold out all’Arena, diretto da Giorgio Testi e distribuito da Lucky Red. Nella sua ora e mezza di durata, i presenti potranno rivivere fedelmente il concerto e quelli che non ce l’hanno fatta ad accaparrarsi il biglietto, potranno cantare durante tutto il concerto, che in scaletta ha tutte le hit cdi Calcutta tranne una, suonata live ma tolta dalla scaletta del film dal cantante, perché ironicamente non la crede abbastanza cinematografica. Nei titoli, Calcutta su schermo verde scherza sul fatto che il film sia tutto finto, in playback con gli ospiti (Michielin e Brunori) aggiunti in post produzione.
Poi il concerto e le facce della gente, felici e insieme stupite di partecipare a un evento di tale portata. Attenti, disciplinati, spesso innamorati, questi sono i ritratti del pubblico che canta anche quelle meno famose, del primo album Forse. Il titolo viene dal fatto che Edoardo sul palco ha un campionatore da quale spesso manda la frase Tutti in piedi, ma è solo uno degli espedienti lo-fi di un concerto bello e bizzarro, giocato sulla direzione creativa di Filippo Rossi e le luci di Martino Cerati, che insieme rendono l’esperienza video totalmente fuori da ogni schema, con spezzoni di videochiamate, animazioni elementari, filmati amatoriali, grafica da Windows 95 e l’ormai famosa pubblicità fake dell’Acqua Parda di Pierluigi Pardo.
Anche la band per i due concerti-evento è di quelle che non ne sbaglia una: Paolo Carlini e Giorgio Poi alle chitarre, Francesco Bellani alle tastiere, Chiara Calderale, Frances Ascione, Valeria Svizzeri e Francesca Palmadessi ai cori, Giovanni De Sanctis al basso, Daniele Di Gregorio al piano e marimba e Alberto Paone alla batteria.
Lui, Edoardo D’Erme in arte Calcutta, classe 1989 è come ve lo immaginate: a disagio ma sempre un po’ meno sul palco grande, canta bene e spiega che ha preso lezioni per non fare brutta figura, fa battute, scherza col pubblico e sembra quello che è costantemente lì per caso, ma sappiamo bene che per caso non è, e questo film-concerto arriva a ribadirlo.
Se volete saperne di più su some Edoardo D’Erme sia diventato Calcutta, sugli esordi di fronte a 10 persone, sulle canzoni sghembe e psichedeliche prima delle hit, c’è un libro che parla proprio di questo. È scritto da Antonio Coletta, si intitola Calcutta – Amatevi in disparte e risponderà a ogni vostra curiosità, per colmare il gap su come Edoardo sia diventato il cantautore più famoso della sua generazione.
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