Libri
di Mattia Nesto 7 Marzo 2024

Takahashi del negozio di biciclette: amarsi vuol dire guardare Doraemon insieme

Takahashi del negozio di biciclette, pubblicato da J-Pop , è una storia dolce e romantica, ma che fa anche riflettere sulla condizione di una donna trentenne nel Giappone contemporaneo.

Benvenuti in Takahashi del negozio di biciclette i0.wp.com Benvenuti in Takahashi del negozio di biciclette

Il manga a firma di Arare Matsumushi di Takahashi del negozio di biciclette è una storia che, ve lo dico subito, mi è davvero piaciuta per il suo modo di essere leggera ma non banale al tempo stesso. Nel primo volume pubblicato da J-Pop infatti, si possono rintracciare tutta una serie di elementi che la renderebbero il manga perfetto per la/il classica/o appassionata/o di shojo in generale ma vengono affrontati dei temi che potrebbero incuriosire anche chi non ha, diciamo così, grande famigliarità con il genere di appartenenza. La trama, in soldoni, è semplice: la protagonista Tomoko Hanno è una ragazza trentenne che deve fare i conti con la vita adulta. Ha un capo che è abbastanza ambiguo e viscido nei suoi confronti, un collega non propriamente rispettoso della sua privacy e, in generale, la ragazza si sente un po’ schiacciata dai suoi impegni di donna adulta, tanto da fare fatica a svegliarsi ogni mattina costringendosi così a fare colazione con una fetta di pane in cassetta da consumarsi rigorosamente a cavallo della sua bici. Proprio la sua bici sarà il mezzo con cui, indirettamente, Takahashi, un giovane di bello ma rude aspetto entrerà nella sua vita. Il ragazzo, infatti, gestisce un negozio di bici: a Tomoko “casca” la catena e quindi si trova costretta a fare riparare la sua bici (che per il troppo uso aveva anche le ruote sgonfie e i freni allentati) rivolgendosi allo stesso Takahashi, il cui negozio è lungo il tragitto casa-lavoro.

La copertina del primo volume Takahashi del negozio di biciclette j-pop.it La copertina del primo volume Takahashi del negozio di biciclette

Così i due finiscono per orbitare sempre più vicini e qui mi fermo. Ora so cosa starete  pensando: non è proprio una storia originale! Eh beh io vi posso dare anche ragione ma vi sottopongo due riflessioni. La prima è che pur non brillando di originalità. questo primo volume del manga è condotto in modo sapiente dal punto di vista del ritmo, senza tempi morti ma anzi con azioni compiute dai protagonisti che “rifulgono” di naturalezza e autenticità. E la seconda cosa, molto importante, è che con la levità di cui sopra in questa storia vengono introdotti temi dal grande peso specifico: si affronta, ad esempio, cosa significa l’adultitutine per una ragazza giapponese di trent’anni, la pressione psicologica che, ogni giorno, deve subire per non essere ancora sposata e per non ricambiare le attenzioni di quel collega ed anche come si possa avere un rapporto sano con una madre che è costantemente occupata dal lavoro, in un workaholic senza troppe speranze. Ci sono anche momenti di riflessioni sul concetto di pregiudizio (il giovane ragazzo che ripara le biciclette agli occhi della protagonista appare, inizialmente, come un “poco di buono” solo perché ha i capelli ossigenati e dei piercing) ed anche sul fatto se sia o meno salutare, da adulti, quindi passati i venticinque anni, continuare a coltivare le proprie passioni, come, ad esempio, non perdere al cinema il nuovo film di Doraemon. Ci saranno quindi momenti romantici, molto teneri (“il suo bacio aveva il sapore dei noodle piccanti“) che vi scalderanno il cuore. Il disegno, infine. è forse la parte meno originale, con tratti che sono abbastanza ordinari e messe in scena discrete ma nulla più. Al nettò do cioò cmun

 

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Al netto di qualche piccolo difettuccio, insomma, Takahashi del negozio di biciclette ve lo consiglio caldamente. Così come, se avete la possibilità. di andare a comprarlo in fumetteria o libreria andandoci, rigorosamente, in bici.

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