La nuova edizione di Sex di Atsushi Kamijo è il tripudio della grande bellezza.
Atsushi Kamijo con la serie Toy e con Sex, manga ristampato da Saldapress in una versione che è già un must-to-have, è in grado, come pochi, di evocare sensazioni, ricordi e profumi, oltre che proprie “temperature” con un solo sguardo. Ed è proprio attraverso le pagine che vedono la studentessa Kaho imbattersi, per caso o per destino, in Yuki, un balordo affascinante e misterioso, che noi veniamo trasportati in un vero e proprio scirocco di emozioni, dove l’isola giapponese dominata dalla grande base navale americana finisce per battere e respirare all’unisono con il nostro cuore e i nostri polmoni.
Kaho, studentessa delle medie, è ad Okinawa complice una gita organizzata dalla sua scuola di Tokyo e ne approfitta per mettersi a cercare Natsu, suo fraterno amico di infanzia, forse qualcosa di più, che lì si era trasferito sei anni prima. Kamijo costruisce una storia tutta a strappi, con improvvise accelerazioni del ritmo e poi momenti, molto riusciti, di placida esposizione di bellezza, in cui i suoi personaggi, lungi dall’essere modelli senz’anima, si muovono tra le sue pagine come persone, affascinanti fin che si vuole, ma persone in carne e ossa. Proprio questa loro “corporeità”, mutuata dagli eccezionali sguardi che il mangaka riesce a tratteggiare, solo la cosa più preziosa di questo Sex (e in perfetta linea di continuità con Toy). Oltre alla regia e alle scene, veramente cinematografiche e e che, ancora una volta, “respirano” di pura bellezza in ogni vignetta.
Si tratta di un’opera del 1988 e quindi, care lettrici e lettori, potrete imbattervi, di tanto in tanto, in situazioni, come dire, un po’ aliene rispetto a quanto potete leggere in un manga contemporaneo ma il fascino, ne sono certo, è rimasto immutato. Anzi, se si pensa che già con Toy ma anche con Sex, Atsushi Kamijo ha posto un po’ le basi per un certo canone estetico (ma anche etico e valoriale) che poi vedrà i suoi frutti anche in Nana questo fumetto va letto senza se e senza ma. E poi chi è che non avrebbe voglia di passare un’estate caldissima in quella casa laggiù in fondo alla strada, dipinta completamente di blu?