Dopo le musicassettecassette illustrate, This is not a love song propone REMAKE, una serie di VHS illustrate. In poche parole, ogni VHS è un vero e proprio rifacimento grafico di un film di culto, che partendo dall’interpretazione della copertina si sviluppa in 15 fotogrammi-cartolina, ognuno dei quali coglie una precisa scena della pellicola, e si completa con la locandina che rappresenta il vero omaggio artistico del fumettista al film. Un vero e proprio atto d’amore per i film che non smetteremmo mai di guardare.
Si parla di Pulp Fiction, Eraserhead, Arancia Meccanica, i Goonies, C’era una volta in America, Eternal Sunshine of a Spotless Mind e, ovviamente, di Clerks, il film di Kevin Smith in cui sono condensati gli anni ’90. Abbiamo fatto un paio di domande ad Andrea Provinciali, il direttore artistico di TINALS.
Prima la musica, poi i film. Come si è evoluto il progetto TINALS?
Il salto dalla musicassetta alla videocassetta era fin troppo lineare dal punto di vista del progetto This Is Not A Love Song. Non abbiamo fatto altro che assecondare il corso naturale delle associazioni delle idee. Perché il formato è simile (confezione di plastica che contiene solo il supporto di carta) e poi mantiene identico lo stesso principio: mettere il cinema (in questo caso) nelle mani libere e anarchiche del fumetto e ridare funzione vitale e artistica a un supporto oramai desueto. (Dietro TINALS ci sta anche una piccola componente nostalgica, ma il vero intento del progetto non è quello di cavalcare l’onda sentimentalista verso l’analogico ma riportare in vita certi formati donandogli una funzionalità nuova).
Raccontaci un po’ del trattamento ricevuto da Clerks, un film che tutti amiamo alla follia
Clerks, è stato scritto e illustrato da Taddei e Angelini. I due, oltre a cogliere fedelmente le scene topiche del film di Kevin Smith, hanno sfruttato il retro di ogni fotogramma per dar vita a una sorta di spin off del loro fumetto Anubi che racconta le vicende dello stesso Anubi e del suo amico Horus mentre guardano Clerks (e quindi proprio quelle precise scene che stanno nel fotogramma). Insomma, un film nel fumetto e un fumetto nel film.
Vi ricordate Clerks vero? Sì. Perché non è assolutamente possibile uscire dall’adolescenza senza essere passati da quel film. Correva l’anno 1994, l’anno in cui sarebbe morto Kurt Cobain mentre Kevin Smith girava il suo primo film, con un budget ridicolo (27.575 $), creando personaggi come Dante, Randal, Jay & Silent Bob (quest’ultimo interpretato dallo stesso Smith) che sarebbero diventati icone. Lo girò in bianco e nero nel negozio in cui lavorava, nei giorni di chiusura o di notte. Era la storia, sempre valida e attuale, degli scazzi, degli amori, delle amicizie e dei litigi di alcuni commessi durante le ore di lavoro in un Quick Stop Grocery. Un linguaggio così scurrile e autentico non si era mai sentito.
Quella che segue è l’intervista agli autori del fumetto per TINALS, Angelini e Taddei.
Cosa hanno rappresentato i film di Kevin Smith per voi?
A: Fanno sicuramente parte della mia filmografia di riferimento, alcuni di più, altri di meno. Il primo Clerks è l’emblema dell’autoproduzione inizi anni 90. Questo regista che vende la sua collezione di fumetti per pagare la produzione del suo film punk/nerd, per ricomprarsela con gli introiti del successo riscosso. Cosa c’è di più bello e più libero? Recentemente ho apprezzato molto il percorso horror nei suoi film Red State e Tusk, insieme a Bone Tomahawk di Zahler e The Visit di Shyamalan sono nella mia classifica di gradimento degli ultimi anni.
T: Clerks direi parecchio: ci si rimorchiava un sacco. Ho poi notato che gli altri film di Kevin Smith non fanno lo stesso effetto. Quindi evviva Clerks. La faccenda del 37 ha cambiato il mio modo di intendere i numeri.
Quale potrebbe essere un film come Clerks che rappresentasse a pieno i Millennials?
A: Dovrebbe essere una serie tv più che un film, credo Shameless con quel geniaccio di William H. Macy. Come in Clerks, tolta la scorza americana, ci si possono trovare miriadi di sfaccettature del disagio della Generazione Y.
T: Non mi intendo di Millennials, preferisco i millenaristi.
State lavorando su nuovi progetti?
A: Insieme abbiamo in ballo due grandi cose, ma non possiamo dire niente al momento, maledizione.Invece con Anubi saremo al Ratatà di Macerata dal 15 al 17 aprile con una mostra immersiva nell’universo del fumetto, per giugno siamo stati invitati da Valerio Bindi al Crack di Roma e anche in quella sede il Cagnaccio avrà il suo bel da fare! In questi giorni ci sarà una mia storia a fumetti sull’antologico inglese Dirty Bites n.7 di Paul Frosdick, acquistabile online o a Buckingham Palace e una illustrazione sulla rivista autoprodotta Splancnologia normale degli ortaggi di Holdenaccio in vendita online o al Ca.co. Fest di Bari.
T: Assieme: a parte portare a far fare la pipì ad Anubi a turno, c’è un nuovo progetto in tandem di cui presto saranno diffusi i dettagli che però adesso dobbiamo purtroppo tacere. Da solo: a luglio esce un libro illustrato per la casa editrice Orecchio Acerbo, si chiama La Nave dei Folli ed è un volumetto costruito assieme all’illustratore Michele Rocchetti per far diventare matti i bambini. Con il primario di neurochirurgia di Vasto: al più presto un’operazione al cervello.