Libri
di Mattia Nesto 17 Aprile 2018

Soffri di emicrania? Forse sei un genio (come Oliver Sacks)

Ne “Il fiume della coscienza”, Oliver Sacks dimostra come i nostri tic e mille problemi personali non fanno altro che renderci speciali

 

Di Oliver Sacks in questi anni abbiamo letto praticamente di tutto.  Lo scrittore, medico, chimico, e “biologo di campagna” come egli stesso amava definirsi infatti grazie a libri deliziosi come Risvegli o L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello ci ha donato punti di vista molto interessanti e pressoché unici sulla mente umana, sui nostri stessi comportamenti quotidiani e, perché no, sui tanti, troppi difetti che ognuno di noi tende ad avere. Anche nel suo ultimo libro, uscito oggi per Adelphi e intitolato Il fiume della coscienza, troviamo Sacks in gran forma, anzi di più.

 

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Già perché l’autore britannico in questa ultima sua fatica ci regala anche una patina malinconica e nostalgica davvero struggente, facendoci per di più scoprire cose parecchio interessanti. Per esempio  ci svela di essere sempre andato malvolentieri a scuola e di preferire dannatamente di più restarsene nel giardino di casa sua a contare “quanti germogli sono spuntati su quella pianta oggi” o se “i lombrichi del prato rispondono tutti allo stesso modo ad una luce che li colpisce all’improvviso”. Arriva ad affermare di aver compreso molto più del mondo e della vita scoprendo i nomi dei fiori nel proprio giardino piuttosto che sui libri di scuola!

 

 

Mescolando dimostrazioni empiriche, ricordi di infanzia e stralci di letture accademiche (il più delle volte scaturite da passioni peregrine e non da imposizioni di studio) apre visioni interessantissime per il contemporaneo. Non soltanto a livello neurologico no, tutt’altro. Ci racconta, per dirne uno, che da sempre ha dovuto convivere con delle emicranie dolore a livelli pazzeschi, ma così forti che anche il suo medico si stupiva del grado di intensità. Quindi la prossima volta che avete mal di testa consolatevi: forse siete un genio come Sacks oppure, semplicemente, è arrivato il momento di prendere un Moment al più presto!

 

 

Il libro è pieno zeppo di episodi raccontati con la massima cura e per di più molto istruttivi. Ad esempio nel bellissimo capitolo “La fallibilità della memoria”, Oliver Sacks affronta il tema del plagio nell’arte, differenziandola dalla criptomnesia, ovvero da un fenomeno molto più comune di quello che si pensi: ovvero essere convinti, fermamente convinti che un certo fatto sia andata esattamente in quel modo e poi scoprire, magari da altre testimonianze, che le cose non erano andate come si era soliti raccontarsele.

 

 

La cosa interessante è che non si mente di proposito ma semplicemente la nostra mente lo fa, lo fa in automatico, per un istinto vecchio come il mondo, quello di (soprav)vivere e per (soprav)vivere al meglio occorre seguire l’esempio degli altri. Così fanno i lombrichi con il comportamento degli altri lombrichi, così facciamo noi con le idee. Quindi la prossima volta non sentiamoci troppo in colpa se qualcuno ci dice che siamo dei vermi. Pure lui non sta messo meglio.

 

 

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