Stephen King è nato a Portland, Maine il 21 settembre del 1947 e nel suo stato ha ambientato quasi tutti i suoi romanzi, creando città immaginarie come Castle Rock o Derry. Ha iniziato la sua carriera di scrittore nel 1974 con Carrie e da lì ha sfornato più di un libro l’anno, anche con lo pseudonimo di Richard Bachman.
Quasi tutte le sue storie hanno avuto un adattamento cinematografico, a volte spettacolare, come nel caso di Shining di Stanley Kubrick, Stand By Me di Rob Rainer o Il miglio verde di Frank Darabont, altre volte poco più che film di cassetta, come nel caso di Brivido, diretto dallo stesso King nel 1986, che però vanta una colonna sonora tutta AC/DC che vale la visione.
Per l’occasione facciamo un salto indietro nel tempo alla ricerca dei 10 libri più belli che SK abbia mai scritto, un’impresa ardua, visto che ogni anno ne pubblica almeno un paio e che ad oggi ha scritto più di 50 romanzi e più di 400 racconti, vendendo in tutto il mondo più di 500 milioni di copie. Numeri che fanno venire davvero i brividi. Ho lasciato fuori la saga de “La Torre Nera” perché è una storia a parte e va letta tutta d’un fiato, ora che è giunta a conclusione.
Ho tentato, dove possibile, di mostrare la copertina della prima edizione italiana, oppure, con un vezzo tutto personale, quella che conservo gelosamente in libreria, in attesa di tutti i nuovi film che usciranno nel prossimo futuro, tratti dalle sue opere.
10) Carrie
“Quasi nessuno scopre mai che le sue azioni feriscono davvero gli altri. La gente non migliora, diventa solo più furba. Quando diventi più furbo, non smetti di strappare le ali alle mosche, cerchi solo di trovare dei motivi migliori per farlo.”
Il primo romanzo, del 1974. Bellissima la versione cinematografica di Brian De Palma del 1976, interpretata da Sissy Spacek nei panni della povera Carrie, bullizzata a scuola e con una mamma fanatica religiosa.
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9) Shining
“La massa amorfa dell’umanità mi era divenuta insopportabile.”
Pubblicato nel 1977 in Italia col titolo Una splendida festa di morte, poi cambiato in Shining dopo il successo del film di Stanley Kubrick del 1980. Un capolavoro cinematografico che però SK non ha mai amato, perché diverge troppo dalla trama del romanzo, di genere più thriller fantastico che horror.
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8) Pet Sematary
“Tienimi sempre a mente, dottor Creed. Ero vivo, poi ero morto e ora sono vivo di nuovo. Ho fatto il circuito completo e ora sono qui per dirti che dall’aldilà si torna con la valvola delle fusa bruciata e con il gusto della caccia; sono qui per dirti che un uomo coltiva quello che può e ne ha cura. Non dimenticarlo, dottor Creed, faccio parte di quello che cresce nel tuo cuore, ora; c’è tua moglie, tua figlia, tuo figlio… e io. Ricorda il segreto e abbi cura del tuo giardino.”
Un vero horror come si deve, questo del 1983. Tutto ruota intorno a un cimitero in cui i morti tornano in vita. Bello e spaventoso il film del 1989 di Mary Lambert.
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7) Ossessione
“Forse è solo lo spirito della massa. Dare addosso all’individuo.”
Questo libro, firmato con lo pseudonimo di Richard Bachman è pressoché introvabile. Eppure è uno dei più belli e più veri di King. Scritto prima di Carrie ma pubblicato dopo, nel 1977, preannuncia Columbine e tutte le stragi degli studenti nelle scuole americane degli ultimi anni.
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6) A volte ritornano
“L’essere che, sotto il letto, aspetta di afferrarmi la caviglia non è reale. Lo so. E so anche che se sto bene attento a tenere i piedi sotto le coperte, non riuscirà mai ad afferrarmi la caviglia.”
La prima raccolta di racconti, dalla quale sono usciti film come Grano rosso sangue, A volte ritornano, Brivido, L’occhio del gatto e Il tagliaerbe. Storie horror, affrontate con piglio giovane e allucinato.
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5) 22/11/’63
“È la totalità, pensai. Un’eco tanto vicina alla perfezione da non poter dire quale sia la prima voce e quale il ritorno della voce-fantasma. Per un momento tutto mi fu chiaro, e nei momenti in cui accade, vedi quant’è sottile il mondo. Non lo sappiamo tutti quanti, in cuor nostro? È un meccanismo perfetto e bilanciato di voci ed echi che fanno da rotelle e leve, onirico orologio che rintocca oltre il vetro degli arcani che chiamiamo vita. Oltre? Sotto? Intorno? Caos, tempeste. Uomini con martelli, uomini con coltelli, uomini con pistole. Donne che pervertono ciò che non possono dominare e denigrano ciò che non possono capire. Un universo di orrore e smarrimento circonda un palcoscenico illuminato, sul quale noi mortali danziamo per sfidare le tenebre.”
L’ultimo grande romanzo di King, del 2011, dal quale è tratta la serie tv omonima, con protagonista James Franco.
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4) Il miglio verde
“Non ne posso più del dolore che sento e vedo, capo. Non ne posso più di vivere in strada, solo come un pettirosso sotto la pioggia. Mai un amico da andarci assieme, un amico che mi dice da dove veniamo e dove stiamo andando e perché. Non ne posso più della gente cattiva che si fa del male. Per me è come cocci di vetro piantati nella testa. Non ne posso più di tutte le volte che ho voluto rimediare e non ho potuto. Non ne posso più di stare al buio. Soprattutto è il dolore. Ce n’è troppo. Se potessi smettere di sentirlo, lo farei. Ma non posso.”
Uscito a puntate nel 1996 e successivamente al film di Frank Darabont del 1999 con Tom Hanks anche in formato romanzo. Una storia fantastica, di prigionia e di poteri soprannaturali, in cui si piange molto.
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3) Stagioni diverse
“Voglio andarmene in qualche posto dove nessuno mi conosce e dove non ho nessuna macchia nera addosso prima di cominciare. Ma non so se ce la faccio.” “Perché?” “La gente. La gente ti trascina giù.” “Chi?” chiesi io, pensando si riferisse agli insegnanti, o a mostri adulti come Miss Simons, che aveva desiderato una gonna nuova, o magari a suo fratello Eyeball che se ne andava in giro con Ace e Billy e Charlie e gli altri, o magari a suo padre e sua madre. Ma lui disse “I tuoi amici, loro ti trascinano giù, Gordie. Non lo sai?” Indicò Vern e Teddy, che si erano fermati e aspettavano che li raggiungessimo. Stavano ridendo di qualcosa; Vern, anzi, era piegato in due dalle risate. “I tuoi amici. Sono come quelli che ti annegano attaccandosi alle gambe. Non puoi salvarli. Puoi solo annegare con loro.”
Da questi 4 racconti del 1982 sono stati tratti i film L’allievo, Le ali della libertà e Stand By Me. Una meraviglia.
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2) L’ombra dello scorpione
“Non è colpa di nessuno. A meno che non esista Dio, s’intende. Se Dio esiste, allora è colpa Sua. E quando Lo vedrò, ho intenzione di darGli un calcio nelle palle. “
In originale si chiama The Stand, la resistenza. Il bene contro il male, l’umanità decimata da un’arma batteriologica contro Randal Flagg, l’incarnazione del demonio. È in produzione un film con Matthew McConaughey, che non vediamo l’ora di vedere.
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1) IT
“Allora vai senza perdere altro tempo, vai veloce mentre l’ultima luce si spegne, vattene da Derry, allontanati dal ricordo… ma non dal desiderio. Quello resta, tutto ciò che eravamo e tutto ciò che credevamo da bambini, tutto quello che brillava nei nostri occhi quando eravamo sperduti e il vento soffiava nella notte. Parti e cerca di continuare a sorridere. Trovati un po’ di rock and roll alla radio e vai verso tutta la vita che c’è con tutto il coraggio che riesci a trovare e tutta la fiducia che riesci ad alimentare. Sii valoroso, sii coraggioso, resisti. Tutto il resto è buio.”
La Bibbia dell’horror. Una città, Derry, un clown assassino che c’è sempre stato e sempre ci sarà, sotto varie forme. un gruppo di adulti che torna lì per uccidere le paure e i fantasmi dell’adolescenza. Ottima l’interpretazione di Pennywise di Tim Curry nella miniserie tv del 1990, attendiamo fiduciosi il film in due parti per il cinema che dovrebbe uscire nel 2017.
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BONUS: On Writing
“Non esiste un Deposito delle Idee, non c’è una Centrale delle Storie, un’Isola dei Best-Seller sepolti; le idee per un buon racconto spuntano a quel che sembra letteralmente dal nulla, ti piombano addosso di punti in bianco: due pensieri che prima erano del tutto indipendenti tutto a un tratto trovano un punto d’incontro e si concretizzano in qualcosa di assolutamente nuovo. Il tuo compito non è trovare queste idee ma riconoscerle quando si manifestano.”
Se vuoi scrivere nella vita, almeno una volta devi leggere l’autobiografia professionale di Stephen King, uno dei più grandi scrittori americani viventi.
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FONTE | Wikiquote