Alix Garin con Non mi dimenticare realizza una grande storia di donne, memoria e vita, consigliatissimo.
Non si può proprio rimanere insensibili alla lettura di Non mi dimenticare, il libro di Alix Garin pubblicato da Bao Publishing. Già perché l’autrice belga riesce a mettere in piedi una storia al tempo stesso potentissima e drammatica ed anche “buffa” e ingenua, dove tre generazioni di donne, una delle quali “in assenza”, si incontrano, si conoscono e finiscono, alla fine, per fare i conti con la propria vita. Si tratta, giusto per farvi capire meglio che tipo di storia abbiate davanti, a una specie di “road-movie” nel quale la giovane “ex nipotina” decide un giorno di fare evadere dalla casa di riposo la sua nonna materna e di esaudire il suo desiderio: ovvero quello di tornare alla sua casa natale. Ovviamente questo atto, abbastanza spericolato, viene fatto in barba a qualsiasi tipo di buon senso, forse, ma, giustappunto, per esaudire quello che potrebbe essere sul serio l’ultimo desiderio “della mia amata nonnina”.
Ne viene fuori così un tanto rocambolesco quanto dolce viaggio in macchina tra nonna e nipote sul filo dei ricordi. Viene infatti naturale pensare al passato con occhi e sentimenti diversi ora che si è diventati grandi, ora che, la nonna, ha quasi terminato di vivere ed ora che la nipote “non ha neppure ancora iniziato”. Questo dialogo viene intervallato da improvvise quanto drastiche perdite di memorie della nonna, a causa di un Alzheimer ormai galoppante. Tuttavia, mi preme ora precisare una cosa: come avrete intuito Non mi dimenticare è un racconto drammatico ma mai e poi mai forza la lacrima, vuole scatenare del patetismo fine a se stesso o comunque va a ricercare il momento drammatico ove non servirebbe. Garin è bravissima nel tratteggiare una storia con sentimenti fortissimi in campo ma senza mai esagerare, lasciando ora lo spazio alla commedia ora insistendo sui toni più tragici.
Sta proprio qui, proprio nel ritmo di cui sopra, la grandezza di Non mi dimenticare, assieme a disegni poeticissimi e delicatissimi, che raggiungono, a mio avviso, l’apice assoluto quando diventano praticamente astratti nell’intermezzo di passione, diciamo così. L’albo di Bao Publishing è una grande storia, una storia di una donna anziana che ha come unico desiderio quello di “abbracciare il mare perché, tanti anni fa, me l’aveva chiesto mia mamma”. Storie così, in giro, non ce ne sono tante: vi conviene non perderla.