Il 10 dicembre del 1936, moriva a 69 anni Luigi Pirandello, lasciando incompiuto il suo ultimo lavoro teatrale, I giganti della montagna. Al medico che lo curò dopo la polmonite, disse: “Non abbia tanta paura delle parole, professore. Questo si chiama morire.”
La sua vita è tutta condensata in questa illuminante video infografica.
https://www.youtube.com/watch?v=CMDIbv2H-e4
Le sue ultime volontà furono: “Carro d’infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m’accompagni, né parenti né amici. Il carro, il cocchiere, il cavallo e basta. Bruciatemi.”
Questo è il pino sotto cui furono murate le sue ceneri. Si trova davanti alla casa di Pirandello, nella contrada Caos ad Agrigento.
Da sempre ossessionato dalle maschere, figurate e metaforiche che l’uomo indossa, Pirandello avrebbe adorato questa sua rappresentazione in stile pop art.
Nel 2012, per il suo 145° compleanno, anche Google gli ha dedicato un doodle commemorativo. In maschera, ovviamente.
Il fu Mattia Pascal, il suo romanzo più famoso ebbe anche una rappresentazione cinematografica ai tempi del film muto. Una produzione francese del 1926, che in questo video può essere vista per intero.
Una delle copertine più belle di Uno, nessuno e centomila.
Nel video seguente, una performance teatrale di pupazzi per il suo ultimo dramma I giganti della montagna.
Il progetto di un set per la rappresentazione di Sei Personaggi in cerca d’Autore, fatto da Iliyana Kancheva.
Luigi Pirandello è tra i pochi italiani ad aver vinto il Premio Nobel per la letteratura (1934). Insieme a lui, solo Giosuè Carducci, Grazia Deledda, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale e Dario Fo. In questo video, una rara intervista televisiva in francese, proprio dopo aver ricevuto l’ambito premio.
Una bella grafica di Paris Koutsikos per la versione greca di Così è (se vi pare).
La sua novella La Patente è stata anche interpretata da Totò, che cerca ad ogni costo di ottenere la laurea di iettatore.
In questo fumetto, la prima, tumultuosa rappresentazione di Sei Personaggi in cerca d’Autore, il 10 maggio del 1921, in cui Pirandello fu insultato al grido di “Manicomio!”.
Ma alla fine, come sapete, ha vinto lui, su tutti i fronti.