Avete presente quando, nel momento clou de La Storia Infinita, Bastian sale sul dorso di Falkor? Ecco leggere Film Pop Anni ’80 di Matteo Marino e Simone Stefanini, pubblicato da Becco Giallo è stato, per noi, come salire sul volare su di un Fortunadrago e ora vi spieghiamo il perché.
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Il libro in questione infatti, arricchito dai disegni di Zeno Colangelo, Jacopo Starace e dalla copertina di Arturo Lauria, è impostato per una lettura veramente volante. Nel senso che, grazie alla struttura in pratiche e comode schede per film, Marino e Stefanini ci accompagnano per mano (o sul dorso di Falkor, fate voi) in un mondo fatto di sogni proiettati sugli schermi dei cinema di tutto il mondo. Dalla provincia dell’Impero alle megalopoli, gli anni Ottanta sono stati anche e soprattutto questo: un colossale momento di “assembramento dell’immaginario comune” in cui da E.T. l’Extraterrestre passando per Terminator e arrivando, perché no, a Labyrinth si è costruito non soltanto un sentire diffuso ma si sono gettate anche le basi per una cultura di massa che avrà (e sta ancora avendo) fortissima influenza nella società attuale.
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Una delle cose che sorprende di questo volume, anche grazie alla divisione in anni, è l’assoluta facilità di lettura e di fruizione anche per qualcuno che quegli anni non li ha vissuti e neppure è tanto informato sui fatti. Non c’è alcuna voglia a ergersi sulla cattedra ma, piuttosto, i due autori, come se fossimo in un eterno sabato pomeriggio usciti da scuola, ci fanno compagnia e ci spiegano perché, questa sera, guarderemo tutti assieme Dirty Dancing: “Questo film divenne un fenomeno di costume, celebrato ancora oggi, e a quei tempi si conquistò il titolo di film indipendente con il maggior incasso mai fatto: costato all’incirca sei milioni di dollari, ne portò a casa duecento tredici, e fu la prima pellicola a superare il milione di copie vendute nel mercato delle vhs, alla faccia delle major che non ci avevano visto lungo. Nessuno può mettere Baby in un angolo”.
Con una stile che rifiuta i formalismi e abbraccia il casual (senza però mai dimenticare anche caterve di dati che, in totale tranquillità ci vengono forniti) Film Pop Anni ’80 più che un libro è un’avventura in un decennio, cinematografica ma non solo, di importanza pazzesca nelle vite di tutti noi. Anche di chi, come i nati dopo gli anni Duemila, che magari pensano agli anni Ottanta come a un’era situata tra il Devoniano e il Triassico. Ve lo assicuriamo: riguardare (o guardare per la prima volta) un capolavoro come Breakfast Club vale quanto conoscere la differenza tra Saurischi e Ornitischi.
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Ultima considerazione e menzione d’onore per Zeno Colangelo e Jacopo Starace che con i loro disegni hanno puntellato un libro che, ormai l’avrete capito, vi consigliamo di tutto cuore. Film Pop Anni ’80 va bene per i nostalgici e per i progressisti, per chi c’era e chi non era ancora arrivato, per chi era distratto e per chi, forse soprattutto per chi, diceva di guardare Fuori Orario nei Novanta ma che, sotto sotto, rimpiangeva i pomeriggi passati con gli amici a tifare per Rocky: “Com’è che si dice? Non è importante quante volte cadi, ma come ti rialzi. Mica vale solo per Rocky. Sembra banale, ma questa capacità di ricominciare, o semplicemente di proseguire, è un consiglio che sappiamo dispensare agli altri con nonchalance, ma non è facile da attuare quando a essere immersi nella negatività di una sconfitta siamo noi”.
Film Pop Anni ’80 – Matteo Marino e Simone Stefanini
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