Luca Cisternino ha passato diversi anni della sua vita a lavorare come operaio per riuscire a studiare e a crearsi un’indipendenza. Studia grafica, comunicazione visiva e disegno industriale diplomandosi in Design presso l’ISA di Monza (Istituto Statale d’Arte). Frequenta per alcuni anni la facoltà di Architettura di Milano per dedicarsi poi ad un progetto sulla raccolta di storie di vita (biographstudio) e alla legatoria artigianale occidentale, che acquisisce grazie agli insegnamenti di un vecchio legatore monzese.
Ora i suoi sforzi sono stati finalmente ripagati ed è libero di dedicarsi alla sua passione: la legatoria giapponese tradizionale, l’arte di rilegare libri e quaderni in un insieme di tecniche artigianali rigorosamente eseguite a mano che si risolvono in uno stile che ha radici antichissime, in cui la sapienza delle mani e lo studio dei materiali sono essenziali.
Attualmente insegna tali pratiche presso il Centro di Cultura giapponese di Milano e gestisce il sito Japanese Bookbinding attraverso il quale diffonde questa antica arte sconosciuta al pubblico occidentale. Gli abbiamo fatto alcune domande per conoscere meglio la sua storia e questa pratica antichissima.
Guarda la gallery Un libro ottenuto tramite questa antichissima tecnica Un dettaglio di un libro ottenuto seguendo questa tecnica Un libro ottenuto attraverso la legatoria tradizionale giapponese Un dettaglio di un libro rilegato secondo la tradizione giapponese+11
Come mai hai scelto di dedicarti proprio a questa pratica? Dove e quando hai scoperto questa passione?
Mi sono avvicinato al libro e alla legatoria grazie ad un progetto sulla memoria e la raccolta di storie di vita. Volevo depositare in veri e propri libri il materiale che raccoglievo; successivamente un vecchio artigiano monzese mi ha insegnato le prime tecniche della legatoria occidentale, che studio e approfondisco ancora oggi.
Che lavoro ti sei lasciato alle spalle? Qual era il motivo di tanta insoddisfazione?
Ho lavorato come operaio per poter studiare e formarmi, quindi esclusivamente per necessità. Dedicarmi alla legatoria è stata una scelta ben precisa, non legata a un’ insoddisfazione precedente.
In cosa consiste la rilegatura tradizionale giapponese?
Per legatoria giapponese – Watoji – si intendono le tecniche e gli stili che, nel corso dei secoli, hanno caratterizzato l’evoluzione costruttiva ed estetica del libro giapponese.
Sul sito internet di Japanese bookbinding leggo: “l’adesione alle tecniche autentiche non impedisce la rivisitazione in chiave attuale e attraverso materiali e carte reperibili sul mercato europeo”. Puoi spiegarmi questa coesistenza di antico e contemporaneo?
Realizzare libri con alcune tecniche in particolare non dovrebbe precludere l’utilizzo di materiali differenti da quelli tradizionali. Posso così realizzare un libro giapponese con carte e materiali giapponesi ma anche sperimentare carte differenti, come quelle prodotte in Occidente, che vanta in questo campo una tradizione diversa ma altrettanto straordinaria e affascinante. Rimane un punto importante: è necessario “studiare i materiali” per capire quali possono rendere al meglio, cosa permettono o non permettono in ogni specifico caso
Hai seguito un corso o sei autodidatta? Come ti sei preparato ad affrontare questa nuova professione?
Sicuramente il “motore” che mi ha spinto a mettermi in viaggio è stata la mia passione. Ho studiato la legatoria giapponese da solo, affascinato da questa antica tradizione artigiana ma anche per le difficoltà oggettive di trovare un Maestro. È un percorso di approfondimento che continua tutt’ora, non solo riguardo la tecnica ma anche da un punto di vista storico, man mano che scopro fonti affidabili dalle quali trarre informazioni e insegnamento.
Hai incontrato delle difficoltà lungo il tuo nuovo percorso? Di che genere?
Studiare senza una persona che funga da guida può essere difficoltoso, soprattutto nel periodo iniziale. Questo può portarti a sbagliare più frequentemente, anche se credo che l’errore sia importantissimo in un processo di apprendimento.
Se dovessi fare un confronto tra la tua precedente attività e il tuo nuovo progetto quali sono gli svantaggi e i vantaggi della tua nuova attività? La tua vita è cambiata drasticamente?
Non sento il bisogno di fare alcun confronto, il mio lavoro precedente è stato solamente in funzione di quello che avevo scelto di fare. La legatoria, come molti altri antichi mestieri, non gode oggi di molta popolarità, ma credo che continuerà ad esistere. Spero sopravviva grazie alla qualità, la cultura e la passione dei suoi protagonisti. In questo senso la posso immaginare nel futuro, a fianco delle tecnologie, non certo in antitesi con esse.
Dalla tua pagina FB ho notato che tieni anche dei workshop su questa antica arte: raccontami quest’esperienza e quali sono gli obiettivi di tali incontri
Trovo l’insegnamento una attività nobile e stimolante, che si affianca al lavoro professionale dando vita ad uno scambio utile e nutriente. Lo scopo, durante un corso o un workshop, è quello di avvicinare le persone ad una attività che racchiude in sé manualità, memoria e semplice bellezza, con una attenzione specifica al processo più che al risultato.
Ti rivolgi solo al mercato italiano o hai clienti anche esteri? Qual è stata la risposta del mercato occidentale? Consideri Japanese bookbinding un punto di arrivo o un punto di partenza?
Non parlerei di mercato ma di un ambito collaborativo con artisti, scrittori, fotografi su progetti condivisi, in cui la qualità del lavoro e la dedizione siano punti centrali che accompagnano le diverse realizzazioni. Sono incontri preziosi che permettono di imparare reciprocamente, guardando anche al proprio operato da punti di vista differenti. Si tratta di realtà piccole, di nicchia, ma proprio per questo molto preziose.