Se hai deciso di cliccare su quest’articolo vuol dire che sei un tipo da piante. Probabilmente curi le piante sul balcone di casa e sai riconoscere un tiglio da un acero (facile). Questo libro di Ippocampo Edizioni racconta la storia degli alberi e dell’uomo, di quando l’uomo ha imparato ad utilizzarli e sfruttarli, per utilizzarne il legno, per coltivarne i frutti e per adornare i propri giardini. Con questo libro si scoprono i segni del passato che testimoniano il legame tra uomo e piante, come le citazioni nei libri antichi che ci permettono di scoprire che il Noce era già coltivato nel 2000 a.C. nei giardini pensili di Babilonia o i cenni storici che documentano che all’epoca degli Aztechi con 80 semi di Cacao si poteva comprare un mantello nuovo o che nell’antica Roma già si usavano i Limoni, o che 20.000 anni fa già raccoglievamo le olive.
Kevin Hobbs e David West sono i due autori che hanno girato il mondo, visitando giardini, esplorando foreste e boschi, comunità e luoghi remoti, ma anche culture vicine e alberi noti a tutti. Lo scopo di questi viaggi alla fine è uno solo, ricordarci il legame fondamentale tra piante e uomini. Lo fanno con storie leggere, senza il piglio e il rigore del naturalista scientifico, perché non stanno catalogando le piante, ne stanno raccontando le storie. Si parla del Pino Bianco Giapponese, del Tasso, dell’Agrifoglio, dell’Avocado, del Cacao, del Sicomoro, del Cipresso, della Cannella, dell’Albero della Lacca, del Nocciolo… etc. in tutto sono cento piante. Cento racconti, corredati dai bellissimi disegni di Thibaud Héren, dettagliati e curati, minuziosi e puliti, sono tracciati i contorni delle singole foglie, dei rami, delle rughe della corteccia che è proprio bello anche solo soffermarsi a guardarli. In particolare, grazie ai disegni, ti trovi a sfogliare velocemente le pagine e l’occhio, che vede prima le figure delle lettere, ti invita a fermarti su una pagina perché riconosci la pianta prima ancora di leggerne il nome.
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Se ancora ce ne fosse bisogno, questi cento racconti ci ricordano l’aiuto che riceviamo dagli alberi ogni giorno, sotto forma di frutto o di provvidenziale farmaco, dal più modesto mobile di casa al sughero utilizzato come isolante nei veicoli spaziali.
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