Rizzoli Lizard pubblica Kafka di Robert Crumb, un magnifico fumetto a cento anni dalla nascita del sublime scrittore praghese.
A cento anni dalla nascita di Franz Kafka il numero di pubblicazioni e riedizioni dei libri dello scrittore ceco si sprecano, eppure Kafka di Robert Crumb, pubblicato da Rizzoli Lizard in una magnifica edizione, brilla di luce propria. Infatti questo vero e proprio capolavoro a fumetti è, almeno a mio avviso, uno dei migliori studi e presentazioni dell’arte di Franz Kafka oggi disponibili, grazie alla sapienza di Robert Crumb che, attraverso anche un materiale documentaristico ampio e citando numerosi fonti, riesce, in virtù della profondità e “sconvolgente crudezza” dei suoi disegni a consegnarci un ritratto di Kafka incredibilmente tangibile. Il dipendente dell’Istituto di assicurazioni contro gli infortuni del Regno di Boemia viene colto in tutte le sue, si sarebbe detto all’epoca, nevrosi, dal rapporto di totale subalternità nei confronti del padre, a un rapporto mai risolto con il femminile sino a una certa fascinazione per il culto del corpo e della salute in controtendenza con una vita intera, o quasi, da malato cronico.
Uno dei più influenti scrittori del novecento viene quindi immortalato da uno dei più importanti fumettisti contemporanei per quello che è, ovvero un ometto apparentemente insignificante, eroso da un senso di colpa cosmico e non in grado di condurre una vita “normale”. Egli è quell’impiegato che si sveglia una mattina e bum! scopre di essere diventato uno scarafaggio. Crumb riesce a raccontare tutto questo, questo senso di sprofondo straniamento e terrore nei confronti della vita grazie ai suoi disegni, alcuni dei quali veramente inarrivabili. Gli occhi scavati e disperati dell’impiegato boemo sono “i nostri” occhi di lettrici e lettori del nuovo Millennio che nonostante tutti gli anni passati ancora ci troviamo in sintonia con Kafka. Ecco perché il volume qui preso in esame è un acquisto che vi consiglio: non solo, tout court, è un bellissimo albo a fumetti ma è anche, se non soprattutto, un’opera letteraria importante, dedicata a uno scrittore che ha, volente o nolente, plasmato il nostro immaginario.