Libri

In questo libro sono raccolte le foto che Instagram non vuole che tu veda

© Arvida Byström

 

Che fine fanno le immagini che vengono rimosse da Instagram perché violano gli standard dell’app? La domanda può sembrare banale ma nasconde una verità inquietante: su Instagram (e  anche su Facebook, che è sempre di Mark Zuckerberg), le regole sono ferree e il corpo umano nella sua nudità è del tutto bandito, anche quando si tratta di foto palesemente artistica.

A questo proposito,  Arvida Byström e Molly Soda hanno chiamato a raccolta tutte le colleghe e i colleghi fotografi, perché inviassero loro le immagini che sono state bandite da Instagram e le hanno pubblicate in un libro dal titolo Pics or It Didn’t Happen: Images banned From Instagram, che raccoglie centinaia di foto che il social di immagini più famoso al mondo non ha voluto condividere.

 

© Arvida Byström
© Arvida Byström
© anonimo
© Amalia Ulman
© Maja Malo
© Arvida Byström
© Cassie Brown, Rachel Rose Cuccia
@flopsyflopsy
© Maja Malou
© Lee Phllips
© Arvida Byström, Rupi Kaur

Le linee guida di Instagram sono chiare, il social rimuove automaticamente tutti i contenuti violenti, in cui figura il nudo anche parziale, discriminatori, contro la legge, che incitano l’odio, le foto pornografiche o sessualmente suggestive.

Molte delle immagini raccolte nel libro trattano il nudo femminile, che a detta delle autrici, è costantemente censurato nella vita di ogni giorno, e Instagram non è che lo specchio di quella vita.  Il motivo della censura alla foto di una ragazza che parla al telefono indossando un hijab rimane in ogni caso oscuro.

 

© Arvida Byström

 

“Come donne, impariamo a essere critiche nei confronti del nostro corpo e in quelli del corpo delle altre donne. C’è un grande senso di vergogna en una grande paura che circonda il corpo femminile, una fotografia di nudo diventa immediatamente pornografica anche se il suo intento è del tutto diverso.” 

L’insieme degli artisti coinvolti nel libro conta più di 220mila follower e grazie a questo seguito, le ideatrici contano di far passare il messaggio che il corpo femminile, mostrato in un contesto artistico, non sia mai da censurare.

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© Amalia Ulman

 

Elisabetta Limone

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Elisabetta Limone

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