di Makoto Ojiro pubblicato da J-Pop è un delizioso slice of life. Da mercoledì in fumetteria e libreria.
Sarebbe bastata la splendida edizione variant di J-Pop per farmi incuriosire a Insomniacs After School, da mercoledì in fumetteria e libreria, ma quando ho preso in mano il primo volume mi hanno colpito i disegni di Makoto Ojiro. Devo iniziare, necessariamente così, questa disamina sullo slice of life che troverà un adattamento animato nel corso del 2023, perché l’edizione italiana è davvero molto bella ma anche e soprattutto perché il tratto di Ojiro è qualcosa di, al tempo stesso, perfettamente aderente a quanto va di moda nel mondo del manga contemporaneo e ricco di personalità. Le vicende di Ganta Nakami, studente alle prese con una cronica insonnia, sono raccontato con un disegno preciso e romantico, che, letteralmente, esplode quando il mangaka si occupa di realizzare i capelli dei protagonisti, in particolar modo quelli di Isaki Magari, e quelle pagine intere in cui si mette in scena un momento di particolare impatto all’interno dell’economia della storia.
A proposito di storia e di trama, la vicenda è abbastanza semplice, ovvero un racconto “di vita” di una coppia di giovani studenti accumunati dalla già citata insonnia. Come suggerisce in modo fedele, Insomniacs After School, i due studenti troveranno quello che si potrebbe definire un locus amoenus nel laboratorio di astronomia, chiuso da diversi anni a causa di un brutto episodio di suicidi in serie. Proprio dopo la scuola, Ganta e Isaki si troveranno in questo posto riservato e lontano dagli occhi di tutti per, giustappunto, finalmente riposare. Ma non finisce, ovviamente qui. I due, essendo due ragazzi abbastanza timidi e impacciati, si troveranno alle prese con la gestione di uno spazio comune ma ristretto con una persona del sesso opposto. Come potrete immaginare si svilupperanno tutta una serie di scene un po’ ambigue e, soprattutto, di imbarazzo misto a emozione. Ci saranno punti di svolta? Probabile, visto che in Giappone il numero dei volumi è arrivato a quota undici.
Tuttavia, al netto di questo cliché (che sono in attesa vengano un po’ “rotti” nei successivi volumi) il primo numero di Insomniacs After School mi ha comunque colpito per lo stile e la dolcezza del racconto. Il sostrato, diciamo così, di un certo qual destino, appena sotteso, è il tema che più, sinceramente, mi stimola ad attendere il prossimo volume oltre che per il delicato modo di narrare la nascita di un sentimento, forse molto profondo, tra un ragazzo e una ragazza, il tutto sotto un manto di stelle. Niente di meglio, no?